Porto Recanati, 20 agosto 2014 – Stessa spiaggia stesso mare…

Paolo D'Arpini a Porto Recanati, spiaggia libera

….se si sta in vacanza bisogna andare anche al mare, altrimenti che vacanza è? Infatti oggi abbiamo approfittato della bella giornata per fare la prima puntata a Porto Recanati. Stessa spiaggia stesso mare… Beh, veramente il mare era mosso ma la spiaggia in compenso più pulita. Si vede che la nuova amministrazione ha ascoltato le nostre lamentele (vedi: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2011/07/porto-recanati-macerata-spiaggia-libera.html) ed ha provveduto a rifare le staccionate della pineta ed a raccogliere le vecchie immondizie sparse fra le tamerici salmastre ed arse (G. D’Annunzio).

Di nuove se ne accumulano ma Caterina ha dato il buon esempio raccogliendo una bottiglietta di plastica, un pacchetto di sigarette vuoto e qualche altra cosetta e le ha depositate nei sacchi di raccolta appesi alla rete di recinzione. Abbiamo scelto, per piantare il nostro ombrellone e sdraietta, di stare vicini ad una giovane famigliola vecchio stile: moglie marito e 4 figli di tutte le età (di cui uno neonato in braccio al padre). Siamo stati fortunati anche con i vu cumprà, ne sono passati pochi e nemmeno tanto insistenti e da uno, un ragazzo serbo, abbiamo persino comprato qualcosa: due sgabelli in legno massiccio abbelliti da animali colorati dipinti a mano, “…li ha fatti mio nonno..”, ha detto il giovane…

Magari non sarà vero ma il legno di sicuro è vero ed anche la vernice ad olio. Dopo un po’ di lettura laica, che ci siamo scambiati con Caterina ad alta voce, ecco che è apparso l’amico Franco, a cui avevamo dato appuntamento. Grande chiacchierata su politica ed economia, su Sigonella, su Monti, Letta e Renzi, sulle sanzioni che la Russia ci ha inflitte per contrastare il nostro boicottaggio economico nei suoi confronti e relativa nostra perdita commerciale, etc. etc.

Alla fine una buona notizia: “Invece di andare al ristorante macrobiotico perché non venite a casa mia? Mia moglie ha preparato una pasta al pomodoro fresco e delle verdure grigliate. Che ne dite?”. Abbiamo accettato di buon grado e così l’abbiamo seguito, lui in bicicletta e noi in macchina, fino all’appartamento. Eravamo appena arrivati che dall’esterno ci ha mostrato il terrazzo di casa, pieno di fiori e di gelsomino rampicante. Seduti a tavola con gioia e frescura abbiamo parlato della situazione ambientale di Milano, con Franco e suo cognato, loro luogo di origine, mentre Flavia completava la preparazione del pranzo. A tavola abbiamo parlato delle lingue e della necessità di imparare l’inglese per poter utilizzare al meglio anche le proprie capacità di lavoro. Flavia è una insegnate universitaria di matematica e ci ha raccontato di come parecchie aziende, soprattutto estere, si rivolgono a loro per scoprire nuovi talenti, questi ricercatori d’intelligenza si chiamano in italiano “cacciatori di teste”…. Mi ha fatto un po’ ridere al pensiero che una volta si parlava di tagliatori di teste come i più retrogradi fra gli umani, oggi invece i “cacciatori di teste” sono quelli che scovano i nuovi geni della tecnica. “I matematici sono i preferiti – ha detto Flavia- più egli informatici e dei bocconiani, perché un matematico sa veramente impegnarsi su un tema prefisso e sa portare a termine con dedizione e pazienza qualsiasi progetto”. Avrà difeso la categoria di cui fa parte? Ma forse c’è del vero….

Ci siamo insomma attardati un po’ a tavola e di ritorno a Treia eravamo talmente stanchi che non abbiamo resistito alla tentazione di una una bella pennichella…. Ma perché vi racconto tutto questo? Beh, avrete capito- spero- che non ho avuto molto tempo per redigere il Giornaletto di Saul odierno…

Paolo D’Arpini

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