Combattere la disinformazione alimentare con il vegetarismo bioregionale

Quando ognuno suggerisce una strada diversa l’effetto che si ottiene è che nel dubbio uno segua la via di sempre. Cambiare tutto per fare in modo che nulla cambi, questa era ed è la politica della mafia e siccome coloro che sono in grado di influenzare l’opinione comune hanno capito che è un meccanismo che funziona, il proposito, mal celato, è di confondere le idee in campo alimentare in modo da ostacolare il cambiamento e la presa di coscienza in atto delle nuove generazioni.

Anche le diete alimentari concorrono a confondere le idee ognuna delle quali dà definizioni e soluzioni diverse al medesimo problema. C’è la dieta macrobiotica di Ohsawa che fa grande uso di riso integrale stracotto e di bistecche alla soia, demonizzando tutto il resto. C’è la dieta South Beach che esalta l’utilizzo di pesce, frutti di mare, bistecche magre, prosciutti, pollo e uova in abbondanza e non si cura degli effetti deleteri che possono procurare. C’è la dieta a zone del biochimico Barry Sears, la dieta Strand, la dieta Agatson, la dieta a Gruppi Sanguigni del dr Peter D’Adamo ecc. ecc..

Tutti più o meno fanno largo uso di vitamine sintetiche e di integratori minerali. A cadenza quasi costante, a questo diffuso allarmismo alimentare nessun prodotto si è salvato da “incriminazioni” e conclamati danni per la salute.

Dal momento che non può essere taciuta la dannosità della carne, per bilanciare gli effetti commerciali era necessario evidenziare i danni che possono causare i prodotti “trattati” del mondo vegetale.I nutrizionisti televisivi aggiungono un carico da 90; se da una parte c’è chi irresponsabilmente sostiene che la carne è necessaria, dall’altra viene denunciata come la causa delle peggiori patologie; se da una parte c’è chi afferma che il pesce è necessario per il suo contenuto di Omega 3, dall’altra c’è chi sostiene che l’Omega 3 è reperibile in abbondanza nel mondo vegetale senza gli effetti collaterali del pesce; se da una parte c’è chi in modo martellante ripete che è necessario consumare latte e formaggi per assicurare il calcio al nostro organismo, dall’altra c’è chi sostiene che siano proprio i latticini la causa dell’osteoporosi, e così via. In sostanza, se la carne viene considerata dannosa perfino da chi la vende, il pesce non si salva a causa dell’inquinamento da mercurio, piombo, cadmio e scarichi industriali; anche i formaggi agli ormoni e antibiotici e le mozzarelle blu hanno avuto la loro cronaca nera, le uova alla salmonella, molluschi e crostacei non lasciano tranquilli.

Ultimo in ordine di tempo il terribile batterio dell’Escherichia Coli, resistente a tutta la gamma degli antibiotici, prima individuato nei cetrioli della Germania, poi nei germogli di soia, poi nella lattuga, poi negli hamburger, ed infine nelle feci di animali allevati. Negli alimenti convenzionali troviamo ogni possibile veleno: diossine, nitrati, radioattività, mercurio, cadmio, piombo, alluminio, fluoro, nichel, vaccini, antibiotici, Ogm, microonde ecc., ma naturalmente il tutto viene addebitato all’alimento e non ai disonesti e criminali trattamenti cui vengono sottoposti gli alimenti in commercio. Anche se in un mondo così penalmente inquinato è estremamente difficile trovare alimenti biologici, vale sicuramente la pena far riferimento ai marchi riconosciuti dallo Stato, quali: ICEA, SUOLO E SALUTE, BIOAGRICERT, BIOS, BIOZERD, CODEX, CONTR. BIOL., ECOCERT ITALIA, IMC, Q.C.&I., ECOLABEL, FAIRTRADE, COPYLECT. E anche se non si ha mai la certezza assoluta che anche questi prodotti siano realmente privi di contaminati chimici sicuramente saranno molto, ma molto meno dannosi di quelli convenzionali.

La paura e il panico fanno capolino e naturalmente il popolo è disorientato: in sostanza si vuole dimostrare che non esistono alimenti sicuri, che non vale la pena cercare prodotti incontaminati e che tanto vale continuare a mangiare alla maniera convenzionale e all’occorrenza integrare la propria dieta con integratori di sintesi considerati sicuri perché controllati(?). L’intento a mio avviso è quello di arrivare a tre obiettivi: generare confusione in modo che la gente comune e meno informata si convinca che tutto è ugualmente inquinato e tossico e che non vale la pena cercare prodotti incontaminati del mondo vegetale; il secondo è quello di arrivare alla sterilizzazione di tutti i prodotti alimentari prima di essere immessi sul mercato; il terzo è quello di una vaccinazione generalizzata con la falsa pretesa di immunizzare l’organismo umano allo scopo di assoggettare la popolazione all’industria chimico-farmaceutica. Ma noi non cadremo nella trappola del dubbio su quale siano gli alimenti giusti e benefici per il nostro organismo e la nostra buona salute.

Il punto di riferimento deve essere l’osservazione delle leggi naturali, dei meccanismi chimico-biologici che governano la vita, lo studio degli istinti, l’immunologia, l’anatomia comparata che senza ombra di dubbio confermano che il nostro organismo è stato strutturato per nutrirsi di alimenti vegetali, freschi, biologici, incontaminati, profumati, colorati, esteticamente belli ed attraenti. Il resto è raggiro e demagogia. Il carattere di una persona si valuta nel momento della prova, nel momento in cui gli oppositori sono più numerosi ed agguerriti.

Solo chi ha le idee chiare e crede nelle capacità riposte della propria intelligenza e nella sensibilità della propria coscienza ha la possibilità di conservare il suo senso critico, la lucidità del suo pensiero, la coerenza con i suoi principi che gli consentiranno di neutralizzare il nefasto martellamento psicologico dei media.

Franco Libero Manco

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Di questi e simili temi se ne parlerà durante l’Incontro Collettivo Ecologista che si tiene a Montecorone di Zocca dal 20 al 21 giugno 2015.

Programma:

Incontro Collettivo Ecologista 2015

Ca’ Lamari, Montecorone di Zocca (Modena)

20 giugno 2015:

Dal mattino accoglienza dei viaggiatori che vengono da lontano e si sistemano e fanno amicizia con il luogo ed i suoi abitanti. Pic-nic al sacco autogestito

Ore 16 – Primo giro di condivisione con il bastone della parola, facilitatore Paolo

Ore 18 – Escursione erboristica nei dintorni alla ricerca di fiori ed erbe per la preparazione dell’acqua benedetta solstiziale, accompagnatrice Nelly

Ore 19.30 – Cena condivisa all’aperto con il cibo da ognuno portato e con l’integrazione di pane cotto al forno a legna, insalata rustica etc. a cura di Monica C.

Ore 21 – Accensione del fuoco rituale nell’aia. Danza sciamanica e salto del fuoco, a cura di Pietro di Tolè

Ore 22 – Osservazione delle stelle, mantra e meditazione

21 giugno 2015:

Ore 9.30 – Gita a piedi nel bosco fino a Montecorone, conduce Pietro

Ore 10.30 – Panoramica dalla piazza su Sasso di Sant’Andrea, e giro di condivisione con il bastone della parola attorno ad un quecia centenaria, facilitatore Sergio

Ore 12.30 – Ritorno a Ca’ Lamari e pranzo bioregionale a cura di Monica C.

Ore 15.30 – Esperimenti di ecopsicologia corporea a cura di Monica F.

Ore 16.30 – Giro di condivione con il bastone della parola e presentazione del nuovo numero di “Quaderni di Vita Bioregionale 2015”, facilitatrice Caterina

Ore 18.30 – Conclusioni e scambio indirizzi. Per chi resta musica e danze agresti

Partecipazioni: La partecipazione al Collettivo Ecologista è libera e volontaria, la manifestazione non è coperta da polizza assicurativa. Si richiede una compartecipazione ai lavori comunitari ed il rispetto dei luoghi e delle norme di convivenza ecologista. A chi usufruisce della mensa prandiale sarà richiesto un piccolo contributo forfettario. Si potrà pernottare a Ca’ Lamari venendo muniti di sacco a pelo. Possibilità di montare la propria tenda. Per le spese generali girerà un cappello.

Come Raggiungere Ca’ Lamari: In treno – Da Bologna o Modena prendere il treno locale per Vignola. Da lì recarsi alla fermata autobus che si trova in centro città (tra Acquerello e Pegaso), partenza autobus per Zocca: 8.10 – 10.20 – 12.10 – 13.10 – 17.40 – 18.45. Scendere a fermata Sassi (subito dopo Rocca Malatina), poi imboccare Via Lamari e proseguire sino alla casa di Pietro. – In auto: Da bologna o da Modena andare a Vignola e da qui prendere la strada provinciale per Zocca, passando da Guiglia. Dopo Guiglia proseguire verso Zocca e superata la frazione chiamata Rocca Malatina, dopo circa 1 chilometro la strada curva a destra ma prima della curva a sinistra si vedrà il cartello che indica Via Lamari, mentre a destra si vede la traversa chiamata Via Tintoria, dirigersi con l’auto in Via Tintoria e parcheggiare dove si può e poi prendere Via Lamari a piedi. La casa di Pietro è la seconda lungo la strada a circa 400 metri dal bivio.

Condivisioni: Durante i due giorni dell’Incontro sarà possibile esporre e scambiare le proprie autoproduzioni artigianali ed artistiche: libri, riviste, oggetti d’uso, conserve e oli, etc.

Per info. sui programmi: bioregionalismo.treia@gmail.com – Cell. 333.6023090

Per info. logistiche: Tel.: 059/989639 – 340.2148222

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