La raccolta differenziata, almeno così come è concepita e realizzata, non serve a niente.
La vera raccolta differenziata la fa chi cerca di riutilizzare, nei limiti del possibile, prima di buttare nel secchio.
La nascita continua di mercatini dell’Usato (molti sono franchising e hanno il maledetto Compro Oro all’interno, altri no) mette in evidenza una sensibilizzazione crescente verso l’usato, il vintage, l’antico.
Chiediamoci:
Non potrebbe esistere un Istituto Nazionale Riutilizzo dell’Usato?
Tale ipotetico istituto/ente non potrebbe rimettere in circolo gli articoli usati, sia a prezzi popolari che GRATUITAMENTE?
Questo istituto non potrebbe inglobare tutti i mercatini esistenti sul territorio nazionale, (LAVORATORI compresi, che si vedrebbero lo stipendio garantito, senza più pensare a vendere, a mercanteggiare, ma concentrandosi sull’offrire un Servizio Pubblico) così da avere la struttura già pronta?
La logica e il buon senso ci rispondono SI.
Il Sistema dell’Usura Capitalista ci dice NO.
Integrazione di Giorgio Vitali:
Il business dell’usato e del riciclato è qualcosa che nasce attorno all’inizio secolo (l’altro!). La discussione è stata a lungo da me seguita nelle varie entità di cui ho fatto parte: Consiglio dell’Ordine dei Chimici, Unione Nazionale Chimici, Commissione scientifica UNESCO, sezione italiana, della quale ho fatto parte in rappresentanza delle Associazioni ambientaliste italiane. Si tratta di uno dei più importanti business del XX secolo e NON a caso si parlava, a suo tempo, della riduzione degli imballaggi. Infatti, questi imballaggi sono stati decuplicati, in ossequio all’industria cartacea. Ma perché in Italy, il riciclaggio NON decolla? Inutile chiederselo. Basta conoscere l’iter dei rifiuti che dall’Italia sono spediti in Germania, via treno. Perché le inchieste su impianti costruiti soprattutto al sud e NON sono mai utilizzati NON portano ad alcun risultato? Fino ad un decennio fa in Terracina esisteva un impianto totalmente autonomo, che si autoalimentava energeticamente, selezionava grazie ad alcuni tapis roulant e durante l’estate smaltiva i rifiuti della costa da Anzio, Sabaudia, fino ad oltre Terracina rasentando Gaeta. Perché l’hanno smantellato?
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Articolo collegato: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2016/05/perche-incenerire-se-si-puo-recuperare.html
Ehh, il riciclaggio. Milano, in provincia della quale abitavo, diversi anni fa vinse il premio europeo per il riciclaggio. Appena passati alcuni mesi (o forse giorni?) i cittadini furono avvisati che il riciclaggio non veniva più effettuato. Chissà in tasca di chi sono finiti i soldi di quel premio! Però qualcuno deve aver avuto uno scrupolo di coscienza e ha ripristinato, dopo alcuni anni, il riciclaggio. O…. non sarà mica che, visto che fare e disfare rende, ci riprovino una seconda volta? Marco