I “selvaggi” che vivono lontano dalla civiltà sono sani e longevi

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Gli abitanti dell’Abchasia, una regione fra il Caucaso e la Georgia  sud-occidentale. Sono dei gran lavoratori, vivono in collina, coltivano agrumi e moltissima frutta tra cui uva e mele. Ciascuno possiede un giardino o un orto. Molto raramente mangiano carne, latte o formaggi, e sempre raramente fuma o consuma liquori. Le calorie ingerite giornalmente sono il 70% di quelle raccomandate in Occidente. Nel pomeriggio riposano 2-3 ore. Hanno una vita sobria e la loro esistenza è serena.

Gli abitanti dell’Hunza, nel nord del Pakistan, sono essenzialmente frugivori , coltivano e consumano soprattutto mele, albicocche, angurie, pesche, germogli di lenticchie ed altri legumi; consumano anche molti frutti essiccati; in modo limitato seminano frumento e allevano bestiame. Il clima particolarmente freddo delle loro vallate li costringe a digiunare fino a 30-50 giorni all’anno fino al nuovo raccolto. Non soffrono di alcuna malattia. Svolgono lavori fisici molto duri senza l’aiuto di macchine. Svolgono la loro vita all’aperto, lavorano sotto il sole e all’aria pura. La loro attività sessuale è quasi inesistente, limitata alla procreazione; le donne danno alla luce un bambino ogni 5 anni. Queste popolazioni vivono pacificamente, non conoscono l’odio, la violenza, la guerra.

Le popolazioni del Vilcabamba vivono in una piccola valle dell’Ecuador a 2500 mt sul livello del mare. Un pasto su due è costituito da sola frutta. Hanno un’attività fisica molto vigorosa, anche se consumano giornalmente solo 1300-1400 calorie, prevalentemente da cibi crudi e non trattati; talvolta cucinano fagioli, cerali e patate; vivono al sole, all’aria pura; la loro vita è tranquilla, serena, priva di stress; non hanno mezzi di trasporto e le loro abitazioni sono naturali.

Franco Libero Manco

 

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