Nuova medicina – La miglior cura è l’ascolto

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“….  quando i teosofi, circa 100 anni fa, iniziarono a parlare di disturbi psicosomatici i medici li derisero… LA NUOVA MEDICINA psicosomatica dovrà lottare ancora a lungo per imporre la visione della realtà……. “ ( BdB – “ Singapore-Milano-Kano “ – ed. 1976 – pag. 244 – Dal sito “Teosofia – Bernardino del Boca”  http://www.teosofia-bernardino-del-boca.it/categorie/medicina-nuova-medicina/)

Testamento per una NUOVA MEDICINA” è il titolo del libro del medico tedesco Rike Geerd Hamer.

Il dr. Ryke Geerd Hamer, dopo il trauma psico-biologico subito da lui e dalla moglie, anch’ella medico, a seguito dell’uccisione del loro figlio Dirk, scoprì le cause di molte malattie oncologiche e oncoequivalenti, e delle relative correlazioni tra psiche-cervello-organi, attraverso l’ascolto del racconto del vissuto-percepito-sentito dei suoi numerosi pazienti.

Nello stesso sito sopra citato sono anche indicate le ricerche riguardanti la geoingegneria – effettuate da Bernardino del Boca negli anni settanta del secolo scorso per conto di una rivista scientifica per soli medici – quelle relative all’aids, alle vaccinazioni, alla genetica-epigenetica, al vegetarianesimo, alle scienze economico/finanziarie, ecc.

“L’ASCOLTO E’ IL FUTURO DELLA MEDICINA”   di Umberto Veronesi

“… dobbiamo polarizzarci su nuove posizioni. Il fine, il destinatario di tutta questa ingente operazione è la persona, è l’uomo, è la donna , che abbiamo sempre tenuto un po’ sottotono. Invece io credo che dobbiamo pensare alla medicina della persona. Avrete notato che non ho parlato di pazienti né di malati perché davanti a noi abbiamo la persona nella sua globalità, il suo carattere, il suo temperamento, le sue emozioni, le sue aspirazioni, le sue frustrazioni: questa è la persona che noi dobbiamo conoscere se vogliamo curarla correttamente. E’è indispensabile quindi recuperare qualche elemento della vecchia terapia olistica che va da duecento anni avanti Cristo sino ad oggi. Era un vecchio tipo di medicina che considerava il corpo umano inscindibile, considerava l’uomo. Poi nel 1600 sono iniziate dal punto di vista medico le autopsie. Abbiamo cominciato a capire che il corpo umano è una sommatoria di organi inclusi in un involucro che è la nostra pelle ed è incominciata l’analisi della medicina e delle terapie d’organo che ha avuto successi enormi perché si è approfondito per ogni organo, ogni cellula, ogni più piccola frazione del nostro organismo, tutta una quantità di informazioni che ci hanno fatto raggiungere la medicina di oggi, l’avanzamento medico scientifico di oggi che però ha creato una scissione tra il corpo e la mente. Polarizzandoci solo sugli organi abbiamo un po’ tralasciato il tema del pensiero dell’uomo quindi bisogna nella medicina del futuro ritornare al vecchio pensiero platonico. Platone diceva che bisogna curare l’anima per curare il corpo, l’anima, in greco la psiché. Bisogna curare il pensiero, i. cervello, il modo di sentire le cose perché quando una persona si ammala in un organo certamente quello si può curare e ma poi la malattia viene percepita ed elaborata nel cervello, nel pensiero e lì rimane a lungo. Dico sempre ai miei colleghi : è facile togliere un nodulo al seno ma è difficile toglierlo dalla mente, lì rimane per mesi, per anni e fin quando non è completamente scomparso la guarigione non è completamente realizzata. Dobbiamo pensare alla guarigione fisica ma anche a quella mentale della malattia e quindi abbiamo pensato che bisogna instaurare un nuovo rapporto. Bisogna che i medici si rapportino con il paziente in una maniera diversa, più dialogante, più profonda, più conoscitiva per avere la sua fiducia.

La fiducia del paziente non si ottiene con la firma di un modulo di consenso informato. Quella firma non serve a niente. E’ è una forma che serve di più al medico che al paziente stesso. Il paziente ha bisogno di conoscere, di sapere, ha bisogno di dialogo e quindi io dico sempre che bisogna saper ascoltare. La forza dell’ascolto è incredibile nei rapporti tra medico e paziente. E’ nata così la medicina narrativa. Nessuno di voi probabilmente sa cos’è la medicina narrativa: è una nuova branca della medicina molto interessante perché il medico si mette vicino al paziente e gli chiede di narrare la sua vita, non i suoi sintomi, non i suoi disturbi, ma la sua vita perché noi davanti al paziente che dobbiamo curare dobbiamo sapere chi è. Non possiamo curare il paziente come cureremo il nostro cagnolino. Dobbiamo sapere chi è. iI paziente narra la sua evoluzione dalla sua giovinezza, le sue aspirazioni, le sue frustrazioni, il suo senso della vita, il suo concetto della morte e così via.

Ora noi saremo dei buoni medici conoscendo la persona che abbiamo davanti a noi. Sapremo quale sarà la terapia corretta, quale potrà essere accolta o non accettata e quale sarà il dosaggio giusto di tutte le nostre terapie per quel paziente in quelle condizioni. Io credo che la medicina dell’ascolto sia fondamentale. Dico sempre ai miei medici: se un paziente vi fa un cenno per chiedere qualcosa fermatevi e ascoltatelo fino in fondo perché è un suo diritto di parlare ai medici in maniera libera ed è un dovere del medico ascoltarlo. Noi medici siamo al servizio dei nostri pazienti e dobbiamo ascoltarli perché L’ASCOLTO E’ IL FUTURO DELLA NOSTRA MEDICINA.

Ascoltare i pazienti è un dovere, è un diritto dei pazienti di essere ascoltati, è un allargamento intellettuale di chi l’ascolta, del medico , ed è, soprattutto, a mio parere, una manifestazione d’Amore per il malato.”  (Stralcio  dell’intervento del prof. Veronesi:   http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Video&key=3473&vKey=4504&fVideo=4)

In sintesi il prof. Veronesi afferma che la medicina del futuro non si dovrà interessare solo delle analisi e delle indagini di laboratorio ma anche dell’ascolto del vissuto-percepito-sentito delle persone. Ed inoltre ha detto che  occorre “ridurre la chemioterapia fino ad eliminarla. Il principio della chemioterapia è la distruzione delle cellule, da cui gli effetti collaterali tanto temuti. Dunque sicuramente il suo utilizzo va limitato e non ampliato.”.

Alcuni anni fa  la prestigiosa rivista scientifica “Nature” ha pubblicato che, in alcuni casi, la chemioterapia può addirittura favorire la crescita di cellule cancerogene. I ricercatori, in attesa di un nuovo farmaco che limiti gli effetti riscontrati, consigliano i medici di diminuire le dosi di queste cure.

Gli studi teosofici privilegiano da sempre la ricerca delle cause delle malattie in quanto , attraverso la comprensione delle cause, si può ampliare la conoscenza di se stessi e facilitare una più corretta diagnostica che diventa, conseguentemente, parte importante delle eventuali infinite scelte terapeutiche .

Paola Botta Beltramo – OTS – Biella

 

 

Un pensiero su “Nuova medicina – La miglior cura è l’ascolto

  1. Grazie Paolo, per aver pubblicato questo articolo. Sono testimone di questo. Una mia conoscente sotto cura da uno psichiatra, un giorno fece una seduta con una terapeuta che non prescrive farmaci, ma fa domande sul vissuto della persona. La seconda volta, la terapeuta le chiese perché andasse da lei, la cliente rispose: perche tu mi ASCOLTI. Credo succeda a tanti ritrovarsi a dialogare con persone che conosci appena e se si ascolta con il cuore, al momento dei saluti si percepisce leggerezza d’animo da entrambe le parti. Oh sì, credo anch’io sia una “cura” molto potente, usiamola il più possibile, non serve la Laurea in Medicina. Buon ASCOLTO a tutti. Maria.

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