Mangia come parli. “Legumi e buoi dei paesi tuoi”

Torniamo ai legumi di casa nostra…

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Dietro la megapromozione della soia per tutto il pianeta, ritroviamo i grandi gruppi della petrolchimica e della medicina: dispongono di badget di promozione considerevoli.  Hanno centinaia di siti Web in tutte le lingue per fare l’apologia della soia. Malgrado questo la  “Food And Drug Administration”, una  sorta di ministero  dell’alimentazione e dei medicinali negli USA, non ha mai accettato di dare alla soia il titolo di GRAS  (Generally Recognize As Safe, cioè Generalmente Riconosciuta Senza Pericolo).

L’autorevole rivista medica britannica The Lancet ha pubblicato nel 1997  uno studio che dimostra che il solo fatto di bere 2 bicchieri di latte di soia al giorno era sufficiente per perturbare i cicli mestruali delle donne.  Inoltre questo stesso studio proverebbe che nei bambini, testati con questi due bicchieri di latte di soia al giorno,  la concentrazione di isoflavoni sarebbe tra 13.000 e 22.000 volte più importante della concentrazione normale di estrogeni. Gli isoflavoni possono impedire l’ovulazione, favorire l’apparizione delle cellule cancerogene e l’ipotiroidismo di cui i primi sintomi possono essere l’apatia, la costipazione, la perdita di peso e la fatica. Secondo il Dr. Joseph Mercola, mangiare della soia non fermentata provoca una serie impressionante di possibili conseguenze, tra queste:

un tasso del morbo di Alzheimer che sarebbe da 2,4 volte più importante; cancri alla tiroide;  deficienze del pancreas; deficienza in vitamina D e in Calcio; una riduzione della disponibilità del ferro e dello zinco utile alla salute del cervello; una diminuzione o un blocco della metabolizzazione del ferro; dei problemi alla memoria; deficienze in acidi amminoacidi; aumento del tasso di diabete.

Il fatto poi che la soia sia una buona sorgente di proteine è falso poiché contiene degli inibitori di tripsina che ostacolano la buona digestione delle proteine e affaticano il pancreas. Uno studio istologico ha dimostrato che, presso quasi il 40% dei bambini nitriti con il latte di soia, si trova un intestino che fugge, causando delle carenze in saccarosio, lattosio, maltasi, fosfatasi alcalina, una facoltà di digestione molto compromessa, come un aumento del livello di stress e una degradazione del sistema immunitario; al microscopio elettronico si constata presso questi bebè una degradazione delle villosità intestinali come delle gravi lesioni dell’intestino tenue.

Inoltre si pensava che diminuisse i rischi di cancro al seno delle donne che lo consumano; ebbene, è tutto il contrario secondo lo stesso specialista che aggiunge:  “Il latte di soia è un imbroglio nutrizionale, imbottito di fito estrogeni simili all’estradiol, ormone femminile che sono dei perturbatori ormonali che favoriscono lo sviluppo dei cancri ormono-dipendenti.

(Dal mensile “Il Monitore del Regno della Giustizia, febbraio 2019)

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