Come facemmo in occasione delle precedenti amministrative del 2014 osiamo suggerire qualcosa alle liste di candidati che si presentano per la conduzione della nuova Amministrazione di Treia, che sortirà dopo le elezioni comunali del 26 maggio 2019.
Uno dei primi suggerimenti è quello di non inserire nei programmi di gestione delle Liste progetti eclatanti ma irrealizzabili, che non possono essere attuati, creando false aspettative nei cittadini e raccogliendo infine critiche per il mancato rispetto del programma della Giunta che sarà in carica. Occorre inoltre prevedere progetti che non accrescano l’indebitamento del Comune con opere che poi risultassero inutilizzate.
Già nella composizione delle Liste e dei programmi i candidati dovrebbero essere coinvolti partecipando ed impegnandosi a titolo personale con loro proposte, senza prevaricazioni da parte degli egemoni e delle forze politiche che auspichiamo facciano desistenza. Si tratta di partire da un progetto e da un’idea di Città, Treia, che rispecchi un’idealità sociale, culturale, ecologica, lavorativa… condivisa.
Una volta insediatasi la nuova Amministrazione dovrebbe istituire una Consulta permanente composta da cittadini socialmente impegnati e dai rappresentanti delle associazioni locali, per discutere le idee ed i progetti, durante tutto l’arco del mandato amministrativo. Tale Consulta dovrebbe trovare spazio presso una sede comunale ed essere riunita preventivamente in occasione di ogni decisione ordinaria, straordinaria ed importante per la Comunità. L’istituzione di questa Consulta renderebbe la cittadinanza più compartecipe delle scelte amministrative e sarebbe la forma più idonea per rivitalizzare la partecipazione popolare alla Cosa Pubblica, al contempo mantenendo nell’Amministrazione la massima trasparenza e disponibilità all’ascolto. La Consulta va vista come strumento dell’amministrazione aggregante e risorsa per la condivisione larga della comunità. Questi sono i concetti valoriali di base con cui costruire una Amministrazione della città condivisa dai cittadini.
I programmi debbono essere chiari e comprensibili. I valori, gli orizzonti, servono se espressi con lucidità e semplicità, con parole chiave che spieghino la reale portata ed intenzione dei proponenti, nella collocazione concreta e nella connessione con le competenze comunali.
Parole chiave. Identità e convivialità. Decoro, rispetto e buona educazione. Democrazia, partecipazione e trasparenza. Lavoro dignitoso ed economia sostenibile. Ecoturismo. Enogastronomia e sostegno alle iniziative di valorizzazione delle nostre straordinarie risorse. Ambiente, salute e tutela del territorio. Cultura, formazione e conoscenza per tutti. Solidarietà sociale e civile verso le persone fragili. Diritti e doveri uguali per tutti ma adeguati alle diversità. Sobrietà e oculatezza nelle gestione della cosa pubblica. Solidarietà civile. Lealtà alla Costituzione italiana.
Per la sicurezza si potrebbe prevedere una assicurazione comunale per furti nelle abitazioni per incentivare le denunce, la rivitalizzazione del Controllo di vicinato, la revisione della convenzione servizi unificati della Protezione Civile, la collaborazione con Associazioni di volontariato, etc.
Valorizzazione del Centro Storico. Rilancio del Mercato settimanale del Martedì e delle Fiere che ricorrono durante l’anno. Miglioramento strutturale del Mercato coperto al C.S. e del Molino Torre di Passo Treia, per un possibile uso nel corso dell’intero anno (per eventi culturali, mercatini bioregionali, etc.), istallazione di una o più Case dell’Acqua. Le Associazioni non profit sono una risorsa della Comunità e non vanno sottoposte a costi o a molestie burocratiche.
La raccolta differenziata del rusco deve portare ad un riciclaggio sicuro e ad un abbassamento dei costi TARI sulla base degli effettivi RSU prodotti (tariffa puntuale).
La viabilità automobilistica ed il sistema di parcheggio -soprattutto al centro storico- vanno rivisti in funzione di un’alleggerimento del transito veicolare, con un contemporaneo miglior utilizzo delle aeree sosta fuori porta, dell’attracco meccanizzato e dell’Arena Carlo Didimi. Studiare la realizzazione di percorsi ciclabili in tutto il territorio e creare collegamenti sicuri tra le varie ciclabili. Una risorsa questa anche turistica.
Implementare servizi sociali decorosi nei confronti delle persone malate, invalide e degli anziani in collaborazione con le associazioni di volontariato.
No alle speculazioni edilizie ed all’ulteriore consumo di territorio. No all’ulteriore cementificazione. Sì al riutilizzo ed al restauro facilitato di edifici storici.
Sostenere con forza ogni attività culturale che possa coadiuvare lo sviluppo dell’arte, della letteratura, del piccolo artigianato, dell’agricoltura biologica, del commercio al minuto, etc. nei diversi luoghi di Treia (Passo Treia, Chiesanuova di Treia, Santa Maria in Selva, C.S., etc.). Pensare al mantenimento di attività scolastiche e didattiche nel centro storico, ivi compresa l’istituzione di una biblioteca comunale.
Treia ha una sua orgogliosa identità, che va conservata e resa sempre più attrattiva per un turismo d’elite e non riducendola ad un “teatrino” per chiassose manifestazione degne di un’anonima periferia suburbana. Il Centro storico deve essere il cuore pulsante della città, il volano per una rinascita viva ed animata, non pacchiana e omologata al sistema consumista. Occorre studiare la fattibilità di un bosco urbano ed incentivare l’utilizzo e la formazione di aree verdi, il ripristino di antiche fonti, nonché la valorizzazione dei musei e dei siti storici ed archeologici, che abbondano su tutto il territorio.
In definitiva a Treia andrebbe perseguito un progetto amministrativo di compartecipazione e condivisione. Codeterminazione permanente con le strutture (Associazioni sindacali, imprenditoriali, enti religiosi, associazioni no profit, etc.) sui principali temi della vita della nostra comunità.
Paolo D’Arpini e Caterina Regazzi