Michele Manca, fondatore dell’Associazione Igienista, ci ha lasciato…

Igienismo Naturale: il legame tra il corpo e la terra
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Ho appreso con molto dolore della morte di Michele Manca, presidente della associazione igienista che lui ha fondato e diretto per decenni, editore di quasi tutta la letteratura igienista tradotta in italiano. Una vita dedicata all’igiene naturale.
Dopo Angelo Trimarchi, Il prof. Armando D’elia, René Andreani, Alfio Libralato, anche Michele ci ha lasciato.
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I suoi ultimi 9 mesi sono stati pesantissimi.  La morte della sua amica Lidia Gasparini e il ritrovarsi senza il centro di soggiorni, poi la rovinosa caduta che gli ha provocato un trauma cranico, da cui mi dicono, si stava riprendendo alla grande anche dopo un digiuno, poi la grave improvvisa perdita della nuora che gli lasciava 3 nipotini piccoli da accudire e forse anche per tutto questo stress il nuovo peggioramento della situazione dovuta all’edema cranico risultato della caduta e ad un certo punto,  il ricovero d’urgenza in ospedale nel periodo più sfortunato in assoluto..quello dell’emergenza covid dove tutto può condurti in mezzo ad un mare di guai…isolamento, test, terapia di protocollo forse obbligatori. E’ stato davvero sfortunato.
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Nessuno poteva più vederlo da settimane…vietatissimo dalle regole ospedaliere in emergenza covid. Io lo vidi in febbraio. Andai in ospedale prima del decreto di chiusura covid, andai a trovarlo appena Stefano Cultrera mi informò del suo ricovero. Non dimenticherò mai il suo sguardo, le sue parole. Mi disse anche in quel periodo “troppe cose mi hanno remato contro”. Una grande tenerezza. Sono felice di non essermi fatto scappare l’opportunità di rivederlo e di stargli vicino almeno una volta in quel calvario.
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Dieci giorni dopo mi stavo accingendo a ripartire per raggiungerlo nuovamente in ospedale a Genova, ma la notte prima scattò la zona rossa nella mia città e nessuno poteva spostarsi per cui non potei più vederlo. La famiglia con alcune persone, tra cui Enzo, Stefano, Gianfranco e Damiano,  che sostenevano in tal senso cercarono di tiralo fuori dall’ospedale, ma le difficoltà e gli ostacoli erano tali che si dovette rimandare ripetutamente.
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Non sappiamo ancora di cosa sia morto. Suggerirò alla famiglia di richiedere la cartella clinica. Io non mi stupirei che lo dichiarassero decesso per Covid. Per me è una vittima di questo sistema.
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Da questa esperienza mi si rafforza l’idea che è auspicabile creare e fare parte di gruppi di mutuo aiuto con persone che vivono nelle vicinanze per coloro che amano l’autogestione della salute e che sono contrari alla medicalizzazione. E’ anche opportuno che tutti i membri di una famiglia siano competenti sulla salute perché se si ammala l’unico membro che ha padronanza del metodo, gli altri si trovano in grosse difficoltà.
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8 ottobre 2011 - Michele Manca - YouTube
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Michele Manca all’età di 20 anni, nel 1958 vide suo fratello morire in ospedale dove era in cura per la tubercolosi. Michele stesso era affetto da tubercolosi (disturbo classificato di tipo infettivo che è stato endemico in vari periodi storici) e rischiava di fare la fine del fratello. Tuttavia trovò in biblioteca un opuscoletto di Albert Mosseri, allievo del Dr. Shelton, che lo introdusse all’igiene naturale. Michele sentì che in quello scritto vi era tanto di prezioso di cui fidarsi e mise in pratica i dettami dell’igienismo pur contro il parere di tutti. Il tempo gli diede ragione perché non solo sopravvisse a quella malattia, ma visse una lunga vita senza farmaci e con lo stesso spirito allevò i suo figli. Michele era nel vero senso della parola un uomo di fede e dopo alcuni anni, con spirito missionario iniziò a divulgare l’igienismo, iniziò a tradurre e stampare estratti dei pionieri dell’igienismo quali: H. Shelton, Tilden, Mosseri, Merien, Rialland, Thompson ecc..si improvvisò editore, offrì soggiorni igienisti e fondò l’associazione igienista italiana. Era contrario all’uso di farmaci e vaccini e aiutava le persone ad aprire gli occhi nei confronti degli abusi in campo sanitario. La mia collaborazione con lui durava da oltre 30 anni.
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Un amico e maestro per molti di noi.
Quello che a mio parere dobbiamo fare se abbiamo davvero compreso il suo messaggio è fare rete, organizzarsi e adoperarsi per i veri bisogni di questo mondo, rifiutando fermamente tutto quello che con il lavaggio del cervello, con l’inganno e con la coercizione, alcune energie strane ed oscure (che si presentano come benefattori della società) ci vogliono imporre… modelli di vita materialistici, il pensiero unico ….l’oscurantismo, la censura, l’ulteriore perdita dei diritti fondamentali.
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Daniele Bricchi
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Igiene naturale

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