Treia. Tra la Merla e la Candelora ed il canto del Sadguru Ki Arati

Preghiera che puoi recitare in questa Festa della Purificazione (Candelora)  per chiedere una grazia
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Secondo le fonti contadine e popolari i cosiddetti giorni della merla sono  gli  ultimi due giorni di gennaio e il primo di febbraio. Sempre secondo la tradizione sarebbero i tre giorni più freddi dell’anno.  La leggenda racconta che,  per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi pulcini, in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1º febbraio, tutti neri a causa della fuliggine. Da quel giorno tutti i merli furono neri.

…il 2 febbraio si festeggia la “Candelora” che trae origine da un’antica festa pagana denominata “Lupercalia”, connessa al culto antico della Madre Terra, tesa a rappresentare i riti della sessualità e della fertilità. Ovvero l’incontro tra il maschile ed il femminile.

“Candelora candelora dell’inverno semo fora. Ma se piove e tira vento nell’inverno semo dentro” – Così recita il detto popolare, dal che dovremmo dedurne che siamo ancora nel pieno dell’inverno, visto il maltempo che imperversa… Ciò non toglie che dal punto di vista astrologico a partire dai primi di febbraio si avverte, almeno nello spirito, l’inizio della primavera. Certo non è la primavera astronomica… è un’avvisaglia di primavera. Questo è un periodo di freddo intenso ma riprende a crescere la durata del giorno ed anche l’aria a volte si addolcisce ed invita i piccoli germogli, che stentano a uscir dal suolo, ad avventurarsi fuori alla luce del sole. In questi giorni sentiremo un’aggiunta di energia, chiamiamola una scorta psico-energetica, che consente di affrontare condizioni straordinarie e crisi acute -come avviene talvolta alle piantine che si avventurano al sole e ricevono invece la gelata- è una questione di vita o di morte! Il significato recondito della Candelora sta a rappresentare l’incontro-scontro degli opposti: Yang (il caldo), Yin (il freddo).

Un momento questo che presuppone un cambiamento ineluttabile. E la spinta viene da quella ‘terza parte’ (la continua mutazione) che conduce al rinnovamento della vita. L’organismo vivente è in stretta correlazione con tutto ciò che lo circonda. Ad alcune cose è affine ad altre è in antagonismo. Saper far fronte a situazioni estreme mantenendo un equilibrio di mente e di corpo, deriva dalla capacità dell’organismo di integrare e aggiustare al suo funzionamento le diverse energie vitali. L’acqua, il cibo, il freddo, il caldo, il moto, la quiete, il sonno la veglia, la pulizia e l’influenza spirituale…. la somma di tutti questi fattori, vissuti correttamente, è salute. Perciò accettiamo il freddo dei “giorni della merla” e le avvisaglie di primavera della “benedizione delle candele”, simbolo quest’ultimo della luce che avanza!

In sintonia con questo messaggio, il 2 febbraio 2021,  alle ore 12.30, canterò un antico inno dedicato all’offerta di luci al Maestro: “Arati Ki Karun”. Il vero Guru è Consapevolezza – Nella Spiritualità Laica non si nega la funzione del Guru, che può manifestarsi all’esterno ma che esiste nella forma del Sé in ognuno di noi.

Paolo D’Arpini

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15 agosto – Commemorazione del Divya Diksha di Baba Multananda | Circolo  Vegetariano VV.TT. Treia
Canto dell’Arati nel Tempio della Spiritualità della Natura di Calcata

Info. 0733/216293 – circolovegetariano@gmail.com

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Video di una recitazione del Sadguru Ki Arati di alcuni anni fa, tenuta a Treia nella Sala di Meditazione del Circolo Vegetariano: https://www.youtube.com/watch?v=0rGEPcX8nrA&feature=em-share_video_user

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