Per una nuova coscienza umana…

Che cosa è e dove si trova la nostra coscienza?

 La nuova coscienza umana, frutto dell’evoluzione antropologica, aperta allo spirito dei tempi (universalista, sincretista, pacifista, ecologista, vegetariana, come condizione imprescindibile per rendere l’uomo migliore sul piano morale e spirituale) è la vera innovazione culturale ed esistenziale delle ultime generazioni consapevoli dell’unicità di tutte le cose, sola garanzia al mantenimento dell’ordine biologico naturale. Questa nuova coscienza umana  supera gli schematismi convenzionali della cultura antropocentrica per ampliare i codici del rispetto e del diritto alla vita dall’uomo agli animali senzienti.

        

            L’amore fraterno tra l’uomo e le altre creature, professato dal Santo di Assisi trova accoglienza  principalmente negli aderenti alla cultura universalista in cui il “prossimo” non è solo l’essere umano ma ogni creatura con la quale interagisce la nostra vita.

            Ma succede che siano i laici non i religiosi (mai che parlino di rispetto anche per gli animali) ad invocare amore e rispetto per tutte le creature, a credere in una realtà esistenziale in cui l’uomo torna a vivere in simbiosi, come nel paradiso perduto, a credere in un Dio giusto ed equanime che non ha preferenze di specie o di razza.

            Dalla sensibilità del cuore, dalla sentita compassione, dalla capacità di condividere l’altrui condizione, dalla volontà di non differenziare l’amore a seconda del destinatario al di la di ogni appartenenza culturale, politica, religiosa, etnica, di specie nasce l’uomo della nuova civiltà dell’Amore Universale di cui sono rappresentanti gli universalisti/vegan.

Non è vero amore quando si ama soltanto la nostra famiglia, i nostri amici, chi ci è vicino; non è vero amore quando si ama solo una parte del Tutto  e si è indifferenti alla condizione di chi è fisicamente lontano o diverso. Il vero amore valica i confini del gruppo di appartenenza, di  nazionalità, di etnia, di cultura, di religione, di specie e si espande sfericamente verso tutto ciò che vive,  perché sente e condivide le necessità vitali dell’altro.

Il vero amore è cascata che frange le dighe degli steccati ideologici, scende atterrando tutto quanto non è amore e ci spinge ad amare il vicino di casa come agli aborigeni dell’Australia, il cane abbandonato come la pianta bisognosa di acqua.

Ama veramente chi sa far sue non solo le sofferenze degli uomini ma di ogni essere senziente; chi sa sacrificarsi per il bene anche dell’essere più umile senza aspettarsi gratitudine. Il vero amore è condivisione e  non tollera distinzioni di forma o di contenuto; non si dona a seconda della specie, del colore della pelle; non aspetta il manifestarsi della necessità, ma  accoglie, conforta, soccorre; non sopporta l’inerzia, l’inettitudine: ama l’ultimo essere del mondo come fosse suo figlio, suo fratello, sua madre e sa far sua la responsabilità del destino collettivo; sa trattare con gentilezza e amore l’essere più umile della terra come se da questo dipendesse il proprio destino.

Franco Libero Manco

Un caro saluto da Franco Libero

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