Vangeli apocrifi e Gesù vegetariano

Gesù era vegetariano? Ecco le prove.

In un primo tempo i Vangeli apocrifi non erano considerati infondati, e alcuni Padri della Chiesa si fecero garanti di quei testi poi messi all’indice. La maggior parte degli antichi teologi di derivazione apostolica li ritennero assolutamente veri e alcuni talvolta preferiti a quelli neotestamentari. Il Padre della Chiesa Clemente Alessandrino annovera tra le sacre scritture il Vangelo degli Ebrei e il Vangelo degli Egizi e numerose lettere apostoliche poi considerate eretiche.

L’avversione verso i vangeli apocrifi inizia con S. Paolo che dà un’interpretazione personale al nascente cristianesimo e avversa non solo un vangelo diverso dal suo (cioè quello di Luca scritto su sua narrazione, anche se Paolo non conobbe mai Gesù e si convertì al cristianesimo 35 anni dopo la morte di Cristo, e fu un tenace persecutore dei primi cristiani), osteggia lo stesso vangelo di Giovanni soprattutto perché nei Vangeli apocrifi emerge una figura troppo umana di Gesù non come divinità da adorare.

La difficoltà maggiore nell’accettare come storicamente validi i Vangeli apocrifi sta nella narrazione romanzesca delle vicende spesso adattate dai vari traduttori al contesto in cui cercavano di diffonderli, anche se la stessa Chiesa cattolica non esita a prendere da questi, come dati storici, molti particolari riguardati la vita di Maria, come nel Protovangelo di Giacomo, il più antico di tutti gli scritti neotestarnentari, in cui l’angelo che dice a Maria: “Ave o piena di grazia, it Signore 6 con te. Benedetta tu fra le donne…” E ancora: “Ecco, io sono la serva del Signore; avvenga di me come tu hai detto”. E l’episodio in cui Elisabetta riceve Maria: “A che debbo che venga a me la madre del mio Signore”? E i Re Magi che chiedono: “Dov’é il re dei Giudei che e nato perchè abbiamo visto la sua stella ad Oriente e siamo venuti per adorarlo”?

            Però nelle varie citazioni dei Vangeli gli autori più antichi non citano quasi mai citati i vangeli apocrifi:  Giustino di Nablus cita i vangeli 268 volte nei suoi scritti,  Ireneo 1038, Clemente Alessandrino 1017, Origene 9231, Tertulliano 3822, Ippolito 754, Eusebio di Cesarea 3258 volte. Complessivamente  i vangeli canonici vengono citati circa ventimila volte e in nessuna volta questi autori citano i vangeli apocrifi.

Ma diversamente da quanto riportato nei Vangeli canonici in merito alla poca considerazione di Gesù per gli animali  e l’astinenza dalla carne, in alcuni episodi dei vangeli apocrifi troviamo un Gesù tutt’altro che indifferente verso la condizione degli animali.

            Nel Vangelo degli Ebrei Gesù dice: “Sono venuto ad abolire i sacrifici e se non cesserete di fare sacrifici non si allontanerà da voi l’ira di Dio”.

            Nell’aramaico “Vangelo della vita perfetta” si legge: “Maledetti siano i cacciatori perché saranno a loro volta cacciati”.

            Il Vangelo dei Dodici Santi, riscoperto nel 1888 e tradotto dall’Aramaico dal Reverendo Gideon Jasper Ouseley: ” Queste sono le creature vostre compagne della grande casa di Dio, sono vostri fratelli e sorelle e condividono lo stesso respiro di vita nell’Eterno. E chiunque si prenda cura di una delle ultime di queste donandole da mangiare e da bere secondo le sue necessità è come se lo facesse a me.  Prima di tutte le cose c’è l’amore, amatevi gli uni con gli altri e amate tutte le creature di Dio, e da questo tutti gli uomini sapranno che siete miei discepoli”.

            Dal Vangelo Esseno della Pace di Gesù Cristo secondo l’apostolo Giovanni delle Chiese Cristiane d’Oriente, originale in aramaico del 3° sec. d.C. Bibl. Vat. 156-P,  pubblicato nel 1928 da Edmond Bordeaux Szekely, tradotto da un antico manoscritto da lui scoperto nell’archivio segreto del Vaticano: “Io in verità ve lo dico: colui che uccide uccide se stesso e colui che mangia la carne degli animali abbattuti mangia  un corpo di morte. Io vi chiederò conto del loro sangue spumeggiante, il loro sangue nel quale dimora l’anima.  Io vi chiederò conto di ogni aimale ucciso. Chi uccide un animale uccide suo fratello e la carne degli animali uccisi nel suo corpo diventerà la sua stessa tomba. Chi si nutre della carne degli animali uccisi mangia un corpo di morte. Non uccidete e non mangiate la carne delle vostre prede innocenti se non volete diventare schiavi di Satana: questo è il sentiero che conduce alla morte attraverso la sofferenza. Poiché la vita viene solo dalla vita e dalla morte viene solo la morte. Non uccidete dunque né uomini né animali perché i vostri corpi diventano ciò che mangiate e il vostro spirito ciò che pensate. Io vi chiederò conto di ogni animale ucciso come di ogni uomo”.

Nelle pergamene del Mar Morto, scoperte nel 1947 in una località dove vissero gli Esseni, l’Angelo dice a Maria: “Tu non mangerai carne né berrai bevande forti perché il bambino sarà consacrato a Dio dal ventre di sua madre.” Negli stessi testi Gesù dice: “Siate rispettosi e compassionevoli non solo verso i vostri simili ma verso tutte le creature poste sotto la vostra tutela”. E troviamo ancora Gesù che rimprovera aspramente i pescatori: “Forse che i pesci vengono a voi a chiedere la terra e i suoi frutti?” Lasciate le reti e seguitemi”.

–                    La Pace Settupla, Gesù dice: “Se qualcuno che soffre dolori e gravi affezioni  vi chiede aiuto, esortatelo a rinnovare se stesso col digiuno e la preghiera.. Persuatelo a mangiare sempre alla mensa apparecchiata con i doni di nostra Madre Terra: i frutti degli alberi, le erbe dei campi. Egli non dovrà evocare il potere di Satana nutrendosi della carne degli animali perché chi uccide uccide suo fratello e chi mangia la carne di bestie uccise mangia il corpo della morte. Ditegli di preparare il suo cibo con il fuoco della vita non con il fuoco della morte”.

Franco Libero Manco

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