La storia del cipresso di Ortezzano ed il concime umano utile agli alberi…

Fotografie ortezzano Marche

Nei giorni scorsi, dal paese della mia infanzia e adolescenza, Ortezzano, mi è giunta una gradita richiesta: aiutarli a far inserire il monumentale cipresso del loro cimitero nell’elenco degli alberi Monumentali d’Italia del Ministero delle Politiche Agricole. Mi auguro che la domanda non trovi impedimenti, perché l’albero lo merita veramente. Intanto che il Ministero decida, mi sono fatto alcune riflessioni.

Sapendo che la Natura, quando una specie non le serve più o le reca danni, la estingue, perché mai continua a far vivere l’essere più deleterio e devastante mai esistito (l’uomo, ovviamente)? Grazie a quanto rivelatomi dall’amico Manfredi Luigi e da mio fratello Maurilio, mi son fatto una mia opinione (liberi di condividerla). Il mio povero fratello, perso poco più di un anno fa, mi ricordava un racconto di nostra madre, che io ignoravo, di un cadavere scoperto in un campo perché, in quel punto, le piante di grano erano cresciute insolitamente rigogliose grazie al concime organico fornito dal corpo in decomposizione. 

A Ortezzano, paese della mia infanzia, nel viale di cipressi del cimitero, mentre tutti gli altri hanno le dimensioni abituali della loro specie, quello della foto, situato davanti al cancello, è monumentale, grande il quadruplo degli altri, raggiungendo una circonferenza di m. 4,80. La stessa immagine ci mostra l’enorme differenza di dimensioni che corre fra esso e i suoi coetanei. Ci racconta Luigi Manfredi  che, in passato, fra Ortezzano e Monte Rinaldo, veniva usato il cimitero di quest’ultimo comune. Gli ortezzanesi che non erano d’accordo, per lunghi decenni seppellirono i loro morti sotto il pavimento della chiesa della Madonna del Carmine.

Nel 1936, finalmente, venne costruito il cimitero lì dove si trova ora. Tutte le salme che si trovavano sotto la chiesa vennero riesumate e inumate in una fossa comune davanti al cimitero e, in contemporanea  venne piantato il viale di cipressi. Il Cipresso gigante sarebbe quello capitato proprio sopra questa fossa comune. Questo ci fa capire che l’uomo è il miglior concime che esista in natura (cioè, diventa buono solo da morto) e mi fa venire alle orecchie una pulce fastidiosa. La Natura ha, stranamente, consentito che la popolazione mondiale in sessanta anni passasse da 2,5 a 8 miliardi e (secondo le previsioni) a metà del secolo saremo dodici miliardi. Perché la Terra lo permette? A mio parere, noi siamo convinti che essa ci sta nutrendo; invece ci sta… allevando, alimentandoci come facciamo noi con i maiali o i tacchini da allevamento.

Quando avremo raggiunto il numero e il grado di maturazione sufficienti, la Terra… passerà alla raccolta e ci darà il destino per il quale ci ha creati. Se poche decine di corpi umani hanno fatto crescere e prosperare in questa misura un solo cipresso in appena ottantacinque anni, riusciamo a immaginare quali lussureggianti foreste ricopriranno la Terra, grazie al concime di 12 miliardi di cadaveri? (Diciamo che abbiamo scherzato).

Valido Capodarca

Autori - Valido Capodarca
Notizie sull’autore: http://www.aracneeditrice.it/index.php/autori.html?auth-id=225968#:~:text=Valido%20Capodarca%2C%20nato%20a%20Montalto,con%20il%20grado%20di%20colonnello

Un pensiero su “La storia del cipresso di Ortezzano ed il concime umano utile agli alberi…

  1. Corrispondenza intercorsa con Valido Capodarca:
    Caterina Regazzi:”Sperando di fare cosa gradita, abbiamo pubblicato il suo articolo”.
    Valido Capodarca: “La ringrazio sentitamente dell’attenzione. A treia c’è uno degli alberi che mi stanno più a cuore e che ha riempito pagine e pagine dei miei libri e dei miei articoli, la quercia di Passo di Treia, la più grande delle Marche. Purtroppo non se la passa molto bene. Un mio amico arboricoltore si era offerto di curarla, ma non so che sviluppi abbia avuto la cosa”.
    Caterina: “Ho provato tempo fa ad andare a vederla ma non l’ho trovata. Avrò sbagliato traversa. Ci tornerò (ora sono in Emilia) e le saprò dire. Oppure se crede ci vediamo lì. Io tornerò a Treia in febbraio.”
    Valido:”È a fianco della Lube”

Lascia un commento