Grande precursore, mezzo sderenato
Primo giorno
Seminagione a spaglio, riverbero culturale che ci faccia sentire membri di una comunità, con attenzione, cura e preparazione resilienza resistenza serendipità.
MaMa Marca Maceratese infrastruttura di accoglienza viviamo una volta sola animazione territoriale.
Noi come loro, i semi, piccole bombe vitali, pronti ad esplodere.
Caffè: pozione magica che trasforma “levati dalla vista e lasciami solo” in “Buongiorno tesoro!”
Amore: concedere l’ultima fetta di torta, non importa quanto tu la desideri.
Cioccolato: il più efficace ed economico psicologo del pianeta.
A ciascuno il suo. Nasciamo tutti pazzi e molti lo rimangono (Beckett)
Comunità patrimoniale, la memoria è domani, nuova narrazione fondata sul libro “Giù la Piazza non c’è nessuno” a Treia, paese con dignità di città.
Prima parte del secondo giorno
Rugiada, vento forte, fiori senza nome, luce intensa, cielo azzurro, nuvole distratte, rosetta basale, grugno dolce, Rumex, il romice eremita, amico dell’acetosella.
Chi ha letame non ha mai fame.
Con (in) differenza ci eclissiamo, facciamo finta di niente e ci ritiriamo nell’intimo calore della casa, come le infestanti nei campi di grano.
Seconda parte del secondo giorno
Esseri spaiati, sbagliati, perdura la bontà e si profuma d’estate nella memoria fertile.
Per amore della libertà scelgono la precarietà sbarcando il lunario e inventandosi la vita tutti i giorni.
Musica. Cala la sera, vedo la quercia, i campi, la luna, di sera è meglio essere che non essere. Quando il mondo sta in bilico sull’universo di carta vetrata su cui scrivere la vita… Come, dove, quando, perché, chi?
Ogni pietra è fatica, per destarci diventiamo vuoti come canne di bambù (kenosis), uno svuotamento tutto in sol maggiore.
Stralcio di un resoconto poetico di Ferdinando Renzetti, scritto a Treia il 23 e il 24 aprile 2022
Circolo Vegetariano VV.TT. Treia 