Alimentazione umana nella storia…

Le radici dell’albero genealogico che ha dato origine all’uomo, che ha formato la struttura di base del nostro organismo, è di esseri che si nutrivano di vegetali. Ed è per questo che l’uomo è sguarnito di qualunque arma naturale ad uccidere (artigli, zanne, becco ecc.) e degli strumenti fisiologici per metabolizzare la carne senza effetti collaterali (stomaco, intestini, enzimi, denti, mascella ecc.).

Il più antico antenato dell’uomo risale a 18 milioni di anni fa e fino a 2,5 milioni di anni fa i nostri antenati, essendo arboricoli e frugivori,  solo quando costruiscono utensili di pietra inseriscono nella loro dieta anche la carne in una percentuale minima; ma questo accorcia a 30 anni la vita mediala dell’ominide, mentre essendo mammiferi dovremmo vivere circa 7 volte il nostro periodo di sviluppo, cioè 130-140 anni. In sostanza oggi perdiamo metà della nostra esistenza sbagliando alimentazione.

E solo tra 1,5 milioni di anni fa e 200 mila anni fa con “l’homo erectus” appare il primo vero cacciatore-raccoglitore e 780 mila anni fa impara a servirsi sistematicamente del fuoco. Quindi è  sbagliato dire che l’uomo ha sempre mangiato la carne, che è come dire che l’uomo ha sempre usato la ruota. L’uomo ha adottato l’alimentazione onnivora per fame non per disposizione naturale.

Poi nel periodo in cui si sviluppa la cosiddetta civiltà umana (circa 10 mila anni fa) la carne è appannaggio delle classi abbienti mentre la popolazione restava fondamentalmente vegetariana se non vegana: era più conveniente, per le classi povere, mangiare il formaggio e non la pecora, le uova non la gallina. Ma mentre la classe benestante soffriva di patologie dovute alla carne, come la gotta, la popolazione godeva di una salute migliore. Infatti i legionari di Cesare e gli stessi gladiatori erano addirittura vegani. Questo a dimostrare che la carne non solo non è necessaria alla nostra salute ma sottrae all’uomo energia vitale…

Franco Libero Manco

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