Francesco Balestro: “Al centro del cuore. Viaggio nell’Anahata Chakra” – Incontro del 15 febbraio 2015 con Aria di Stelle a Vignola

Francesco Balestro a Vignola

Domenica 15 febbraio 2015 sono andata a Vignola all’Agriturismo I Toschi per partecipare al Seminario di Francesco Balestro “Al centro del cuore – Viaggio nell’Anahata Chakra” organizzato da Aria di Stelle di Mara Lenzi.

Aria di Stelle ha avuto la fortuna e il privilegio di incontrare in un suo momento particolare e difficile una persona, un’anima che ha saputo trasmettere col cuore la sua vicinanza e le sue conoscenze.

Sono spesso un po’ restia a partecipare ad eventi “spirituali”; come dice Paolo, sono un po’ come San Tommaso, spesso non mi fido di primo acchitto…

Avevo varie altre cose da fare quel giorno: lavorare ed andare nel primo pomeriggio a Guiglia ad un incontro per assistere ad una produzione casalinga di sapone. Poi questo impegno è saltato, in più Mara aveva caldeggiato la partecipazione di tutti. Francesco sarebbe venuto per offrirci gratuitamente e generosamente, appunto la condivisione delle sue conoscenze. Per cui, finito l’impegno di lavoro a Spilamberto, del mercatino degli animali da cortile, un attimo a casa per rifocillarmi un po’ e via a Vignola.

Dal blog di Francesco alcune parole di presentazione del Seminario: “dedicato alla conoscenza del Chakra ed alla Meditazione, questo seminario è un viaggio all’interno di noi stessi. Sarà un percorso sulla conoscenza del Chakra Anahata, alla simbologia legata al Chakra, alla divinità e altro, per scoprire il Chakra Hiridaya, che non è altro che il Chakra minore legato ad Anahata. Similmente al percorso dei Chakra sarà seguito un percorso nella meditazione, partendo dalla meditazione sul Respiro (Anapana Sutta), per…….”

Sono arrivata dopo aver sbagliato la sede dell’incontro, leggermente in ritardo, mi sono seduta a terra tra le tante persone presenti ed ho iniziato ad ascoltare, non riuscendo sempre a seguire il filo del discorso….
Francesco stava davanti a noi, in piedi, utilizzava un computer con proiettore e delle slide in powerpoint (credo), una persona di aspetto semplice, senza la necessità di utilizzare “effetti speciali”.

Mi si sono drizzate le antenne quando parlando del suo discorso spirituale, ha nominato Nityananda, Baba Muktananda e Gurumayi Chivdilasananda, rispettivamente nonno, padre e “sorella” (come affettuosamente li chiama lui) del mio adorato Paolo D’Arpini. Francesco ha raccontato, più avanti nel corso della mattinata, che quando un giorno si è trovato davanti a Gurumayi, non sapendo cosa dire o cosa chiederle, finendo per chiederle di dargli il nome spirituale. Al che lei si è messa a ridere sonoramente rispondendogli: “Tieniti il tuo, che è già spirituale”. Ma il Guru è l’albero che esaudisce i desideri e con il tempo quando non ci pensava più, dopo ben 21 anni, un altro Maestro spirituale, un monaco, Dada Khrishananda, gli ha dato il nome Prabhu.

Ha raccontato anche un altro episodio, di essere stato invitato a Vicenza ad un programma tenuto da Shubaji, che era un Dada (monaco), ora non più, che ha conosciuto personalmente Sri Anandamuti ed è colui che ha fondato la Scuola Olistica Ananda Ashram di Milano, quella in cui lui si è diplomato; hanno parlato e Francesco gli ha raccontato di questo seminario e l’altro seguiva le sue parole con interesse, ma solamente quando Francesco ha parlato di Hridaya si è illuminato ed ha detto: “Ora va bene, non si può presentare Anahata senza Hridaya, sarebbe un discorso a metà, Hridaya è la mente nel cuore, è Shiva”.

Ha accennato anche agli altri chakra, alla loro funzione ed alla necessità che l’energia possa fluire liberamente lungo la colonna ed i chakra stessi: Il Chakra del cuore, di colore verde, è a metà della colonna ed è la porta che deve essere oltrepassata per ottenere la realizzazione, che avviene a livello degli ultimi due, quello del terzo occhio e quello sulla fontanella (ma non mi chiedete i nomi in sanscrito).

Tra un discorso e l’altro alcune meditazioni ed alcuni esercizi yoga con cui ci siamo riscaldati e sgranchiti le gambe.

Un momento molto emozionante, almeno per me, è stato quando ci ha fatto ascoltare la voce dolce e melodiosa di Gurumayi che cantava Om Namah Shivaya sulla tomba di Muktananda (con la stessa intonazione che usa Paolo ed io con lui); ha anche mostrato un paio di immagini dell’Ashram una dell’esterno, dove mi pare di aver riconosciuto una pianta fiorita di cui anche Paolo ha un’immagine in una fotografia che tiene nel libricino dei canti, una di un interno con una radiosa Gurumayi, con uno dei suoi cappellini ed il suo bel sorriso, davanti ad un ritratto-foto di Muktananda.

E poi: Brahma, Vishnu, Shiva ed il Brahaman, l’Assoluto, e noi, che siamo l’Assoluto.

Alcuni consigli: passeggiare ripetendo il mantra e fare delle cose gratuitamente, senza aspettarci ricompense in denaro o in riconoscenza.

Abbiamo terminato cantando tutti assieme, poi uno spuntino ottimo preparato dalle ragazze di Aria di Stelle, chiacchiere e saluti con l’auspicio di re-incontrarci.

Caterina Regazzi

Caterina Regazzi a Vignola

Aria di Stelle a Vignola

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