Il rischio di una nuova guerra non interessa ai giovani?

Giorni fa a Savona, la Prof. Adriana Caviglia ed io abbiamo distribuito 400 volantini ‘No Guerra – No Nato’ in quattro istituti (Linguistico-Itis-Classico-Scientifico), prima dell’entrata in classe degli studenti. Non ci sono stati problemi per la diffusione, ma l’impressione che ne abbiamo tratta é che la stragrande maggioranza degli studenti non sappia nulla o comunque assai poco della Nato, dei danni e della possibilità di guerre che ci riguardano direttamente e di come gli Stati Uniti, con la Nato, impongano una corsa agli armamenti. Come il capitalismo e le guerre si intreccino e siano legati. La mia amica ed io abbiamo avuto l’impressione, anche quando gli studenti prendevano il volantino che, a parte qualche eccezione, la facessero più per farci un favore che per informarsi, come se l’argomento non li interessasse. Mi piacerebbe sapere se qualcuno ha avuto esperienze più confortanti. A mio parere, la responsabilità di questo atteggiamento degli studenti é attribuibile ad un sistema dell’informazione carente ed ingannevole e nella inefficienza della scuola che non discute, soprattutto nelle classi superiori, su quanto accade nel mondo e sulle cause di quanto accade. Capisco così perché certe petizioni, assai meno importanti di questa e promosse da dubbie organizzazioni, raggiungono 300-400.000 firme mentre la petizione No Guerra – No Nato sia incagliata a 9000. Ma come é possibile che un argomento così importante come la guerra, le guerre e la corsa agli armamenti della Nato, non interessi i sindacati confederali, le grandi organizzazioni pacifiste come l’Arci e l’Anpi, le associazioni, tanti intellettuali ed i partiti di Sinistra?

(Ireo Bono)

Per firmare la petizione: https://www.change.org/p/la-pace-ha-bisogno-di-te-sostieni-la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale

Lascia un commento