Televisione indecente, politica, dignità umana e le donne…

Non vedo quasi mai la televisione, anche se ne possiedo due, un po’ perché non ne ho il tempo, un po’ perché “non mi piace”, ma forse, a ben guardare, qualcosa che mi piace ci può essere, ci potrebbe essere (documentari di natura, storia , arte, bei film – di quelli ce ne sono ancora-, qualche dibattito politico – ma la politica fa schifo, come fanno ad essere interessanti i programmi di politica?), ma il mondo della televisione è ormai tutto basato sull’economia, la politica è tutta basata sull’economia, sembra che esista solo l’economia a mandare avanti il mondo e a regolare la vita degli esseri umani.

Le donne in televisione non sono le donne della realtà, le donne della realtà sono quelle  che mandano avanti le famiglie, ma meno bene che qualche decina di anni fa, che hanno avuto voglia – bisogno? di “emanciparsi”, di lavorare fuori di casa per aumentare le “possibilità economiche” della famiglia e forse non sanno più bene quale può essere il loro ruolo nella società.

Perché le donne in televisione devono per forza essere giovani, belle, formose, devono mettersi in mostra? E’ questo, VERAMENTE, quello che vuole il mercato? E perché negli altri paesi europei non è così?

Perché tutte le reti televisive hanno un reality? E’ perchè QUALCUNO ci vuole tutti anestetizzati e incapaci di vivere la propria vita, necessitando così di vivere la vita altrui, andando a sbirciare persino cosa fanno in camera da letto o al gabinetto? E chi è questo QUALCUNO?

Perché ci sono così tante donne che si assoggettano a fare le donne-oggetto? Sono maggiorenni e vaccinate e persino donne che sembra abbiano anche un cervello non si sottraggono da questa gara a chi ce le ha più grosse (le labbra!)? Che cosa ci guadagnano? Fama? Soldi? Uomini? Potere? L’invidia delle altre donne?

L’uomo secondo me ha avuto paura dell’aumento della consapevolezza delle donne data anche dalla nostra capacità di creare, creare, partorire i figli, educarli, crescerli, e creare così la futura generazione.

Ma ci pensate, se fossimo veramente tutte unite e non rivali, cosa potremmo fare? Siamo di più della metà del mondo, perché le decisioni le devono prendere sempre gli uomini? Pensate che ci sarebbero le guerre tra i popoli se nei governi ci fossero le donne, ma delle vere donne e non delle donne-uomo come le donne che sono oggi nei posti di potere?

Non è che il problema è che, come il resto della società, siamo un po’, ancora, disgregate? Non è che ognuna/o pensa ancora un po’ troppo al proprio orticello ed allora, per esempio, nella gara ad “arrivare” in televisione, per avere soldi, fama, uomini e non so cos’altro, la donna, che ha dimenticato che essere donna non vuol dire avere soldi, uomini, fama, si assoggetta a mostrare il suo corpo, a venderlo?

Perché per me, quello che si può vedere in televisione, non è niente di diverso alla prostituzione, ma mentre sulla strada ormai si prostituiscono solo delle persone che sono state il più delle volte imbrogliate con la promessa di un lavoro dignitoso, le donne che si “prostituiscono” in tv sono donne coscienti di quello che stanno facendo…

Allora va bene indignarsi  ma di chi è la colpa di questa situazione?

La colpa di tutti è comunque quella di non indignarsi più di niente, al massimo si dice: “Si, ma io la tv non la guardo”, ma se non fosse così e fosse quello che era quando è nata, un semplice strumento di informazione e di intrattenimento, come lo può essere un giornale, un libro, un teatro, un cinema? Perché questo mezzo, così potente, non può essere una cosa almeno decente?

Caterina Regazzi

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