“Salviamo il tacchino di Incisa Scapaccino” – Lettera aperta al sindaco Matteo Massimelli.

In riferimento  alla Fiera di  Incisa Scapaccino (AT).  che si tiene durante la  Settimana di Ferragosto  “Tradizionale Fiera del tacchino, del bestiame e del macchine agricole” con esposizione di capi di bestiame quali tacchini, animali da cortile, bovine, ovini e cavalli e Macchine Agricole vecchie e nuove.

Gentile Sindaco di Incisa Scapaccino,  Matteo Massimelli,
nel calendario delle manifestazioni storiche e culturali e delle fiere regionali di istituzioni, enti, associazioni, sono spesso presenti eventi che vedono come protagonisti animali non umani, perpetuando tradizioni più o meno radicate. Con ciò l’umano cerca di trasmettere la propria cultura, facendola così sopravvivere a se stesso. Dal latino “tradere” deriva, peraltro, il concetto di passaggio, interpretabile sia in senso di tramandare qualcosa di preesistente, sia di passare da un sistema a un altro.

Affinché il termine “culturali” abbia un significato di progresso e di civiltà, e non sia una ripetizione pedissequa di violenze o barbarie, occorre scegliere cosa mantenere e cosa abbandonare o trasformare, analizzandone i contenuti. La morale, il diritto, l’empatia per le sofferenze altrui hanno posto fine da tempo a spettacoli pubblici con esecuzioni capitali, punizioni corporali, feste sadiche e sevizie di esseri umani e non umani. L’intento di tali esibizioni era ovviamente intimidatorio e dimostrativo del potere costituito o ritenuto tale. Ma ovviamente il fine (ove anche fosse giustificato) non giustificava i mezzi, come non li giustificherebbe oggi. Nessuna manifestazione nuova o storica, dovrebbe oggi analogamente prescindere dal rispetto dei diritti e della dignità non solo degli umani, bensì anche dei non umani definiti finalmente “esseri senzienti” nell’articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. Né potrebbe essere considerata culturale qualora comportasse maltrattamenti o uccisioni (anche ove fosse paradossalmente autorizzata dalla Regione competente, in base alla legge 189/2004, art. 3).

In alcune manifestazioni che utilizzano, espongono e/o vendono animali, la loro prigionia forzata pretenderebbe di essere spacciata per amore verso gli animali e verso la natura. In realtà questi sono sottratti al loro habitat naturale, fatti riprodurre artificialmente, detenuti in gabbia e/o legati per essere scambiati come merci, maltrattati e spesso uccisi. Così come nei palii dove sono impiegati animali al solo scopo di far divertire le persone ridicolizzando tali animali e/o esponendoli a rischi e sforzi mai connaturati alle loro esigenze etologiche, allo scopo  di sollecitare e sfruttare anacronistiche rivalità campanilistiche anche a fini commerciali. Tali eventi sono negativi in quanto esempi di violenza gratuita, sadismo, e cinismo, e offrono, in particolare ai bambini, una lezione che alcuni adulti credono sia ancora necessaria per insegnare loro come si deve vivere. Tutto questo è profondamente diseducativo, come confermano psicologi dell’età evolutiva e pedagogisti, in quanto viene interiorizzata l’idea della legittimità della sopraffazione e della violenza esercitabile su di esseri indifesi, e la si applica spesso in seguito anche verso gli umani (1). Rappresenta, in sintesi, un passo indietro rispetto a quanto occorrerebbe per formare una società ove il rispetto per le forme di vita senzienti non sia lasciato alla sensibilità individuale, bensì derivi dal rifiuto collettivo della credenza di doverle necessariamente sfruttare e della libertà di poterne abusare e ove la prevaricazione del più forte sul più debole sia sempre condannata, in primis, dalle istituzioni. Nella fattispecie, l’esposizione degli animali alla fiera che si svolge durante il periodo di  Ferragosto offende il sentimento umano verso gli animali tutelato dalla suddetta legge 189/2004, al di là di ogni eventuale autorizzazione regionale. Si chiede di non autorizzare tali eventi indegni di annoverarsi tra le attività che le istituzioni dovrebbero promuovere.

Grazie per l’attenzione.

Cordiali saluti

Paola Re –  paolare1968@libero.it

Consigliera e delegata del Movimento Antispecista http://www.movimentoantispecista.org/

(1)   Cfr. Annamaria Manzoni , “Sulla cattiva strada”, edizioni Sonda, Maggio 2014.

Un pensiero su ““Salviamo il tacchino di Incisa Scapaccino” – Lettera aperta al sindaco Matteo Massimelli.

  1. Commento di Abu l-Alà al- Maarri (Siria, 973-1057): “Non allungare mai la mano, armata di coltello, a uccidere un pulcinetto che zampetta nel nido.
    Fai agli uccelli mattutini l’elemosina di un sorso d’acqua, e ritieni che abbian più diritto ancora degli uomini. Ché la razza degli uccelli di nessun male si rende verso di te colpevole, mentre di quell’altra razza devi temere. Che la mano lasci libero un insetto da essa afferrato è atto ancora più pio del dare una moneta a un bisognoso. Non vi è differenza tra il minuscolo esserino che io libero, e il re di Kinda che cinge la corona. Ambedue temono il male, ad entrambi è cara la vita, e appassionatamente tendono a lei…”

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