Verso il Referendum del 4 dicembre 2016 – Oggi parliamo del Senato “riformato”

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Oggi parliamo un po’ del senato riformato. Se vincesse il NO il senato continuerebbe ad esistere e ad essere eletto dai cittadini. Invece se vince il sì con la nuova riforma  boschi-verdini-alfano-renzi non sarà abolito ma i suoi componenti saranno decisi da regioni e sindaci che inseriranno nel senato solo i loro amici di parte. Insomma la riforma renziana -al contrario di quel che vuole far apparire- non abolisce il senato bensì abolisce gli elettori, cioè il popolo (senza contare che con la nuova legge elettorale Italicum, in parlamento una minoranza diventerebbe maggioranza solo con il premio concessole). Inoltre il tanto decantato risparmio è solo un’illusione, le spese generali della struttura del senato restano intatte ed ai “nominati” sarà concessa l’immunità e riceveranno tutte le spese di andirivieni, permanenze, etc. Senza contare l’inefficienza operativa poiché i consiglieri regionali “nominati” al senato dovranno fare un doppio lavoro e pure domenicale, sia alla regione di appartenenza che al senato.

Il popolo non è consapevole di quel che significhi realmente questa riforma voluta dai poteri forti (lo dimostrano le ingerenze americane, UE e bancarie a favore).

La riforma renziana ha il solo scopo di diminuire il potere democratico del popolo a vantaggio del potere costituito (e finanziario). Piangeremo amare lacrime se vincerà il si. E la cosa “bella” è che non potremo più tornare indietro. Ci sarebbe molto altro da aggiungere ma so che discorsi troppo lunghi non vengono seguiti… e per ora lascio lì. Riprenderemo il discorso in un’altra occasione. Fino al 4 dicembre abbiamo tempo…

Paolo D’Arpini

 

Articolo in sintonia: http://www.freeskipper.it/2016/09/non-e-vero-che-i-membri-del-nuovo.html

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Commento di Roberto Tumbarello: “Vale la pena giocare d’azzardo? Visto che a grande richiesta si mette mano alla legge elettorale, cerchiamo di rifarla bene. Cioè, senza rischi e che tuteli gli interessi di tutti. Non è neppure necessario il premio di maggioranza che è giustificato solo in presenza di due coalizioni. Adesso ce ne sono tre ed è più saggio il proporzionale. Con qualsiasi altro sistema , non vincerebbe la maggioranza, ma solo un terzo del paese. Più esattamente, il 17% degli elettori, dato che poco più della metà degli aventi diritto si recano alle urne. Non è necessario che dal voto esca subito un vincitore. La Spagna è senza nuovo governo da diversi mesi e non è scoppiata la guerra civile. Anzi, hanno il PIL più alto d’Europa. Conviene a tutti agire come 70 anni fa, quando i costituenti diffidavano l’uno dell’altro. I governi che si alternavano ogni 11 mesi hanno ricostruito l’Italia dalle macerie, fino al boom economico. Esempio negativo siamo noi, da 25 anni, col maggioritario…”

 

Un pensiero su “Verso il Referendum del 4 dicembre 2016 – Oggi parliamo del Senato “riformato”

  1. Disgustosamente truffaldino il quesito che ci verrà sottomesso sulla scheda referendaria:

    “Sei a favore della riforma del sistema bicamerale che farà risparmiare sui costi della politica?”.

    E come fai a dire di NO? Non vuoi forse risparmiare sui costi della politica? Peccato due cose. La prima, non formale ma sostanziale, è che eventualmente a quella conclusione ci dovevo arrivare io, in piena libertà. La seconda è che è una balla.

    Renzi gira dicendo che i risparmi saranno di mezzo miliardo di euro all’anno, ma la Ragioneria Generale dello Stato (non un organismo qualsiasi) ha calcolato un risparmio di circa 48 milioni. Un decimo. Una balla sesquipedale. Inoltre i grandi sprechi (ovvero le truffe a danno dei contribuenti), come la svendita degli uffici pubblici agli amichetti perché li possano poi affittare a peso d’oro ai medesimi uffici, molto facilmente aumenteranno in un parlamento dove una parte, la Camera, è sotto la dittatura del governo mentre il rimanente Senato non sarà nemmeno elettivo.

    *Vediamo se il presidente della Repubblica avrà l’impudenza di lasciar passare questo quesito.*
    (Piotr)

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