Spilamberto, 6 gennaio 2017 – Resoconto della Befana degli animali

L'immagine può contenere: 2 persone, erba, cavallo, spazio all'aperto e natura

Come tutti i 6 gennaio avevamo programmato una gita per  dare un po’ di cibo agli animali selvatici che in questo periodo, con il freddo che c’è, sicuramente devono penare per trovare qualcosa per sfamarsi. 

E’ ormai una abitudine consolidata ed  il 6 gennaio 2017  la passeggiata  a Spilamberto, lungo il Panaro, è stata ancora più gradita per via del sole che ci ha accompagnato. 
 
Avevamo dato l’appuntamento agli amici alle 14 e 30, il tempo di un pranzetto veloce e di un riposino e già il campanello di casa cominciava a suonare ripetutamente, preannunciando l’arrivo di Giuseppe, Grazia, Daniela e Marco, Peppino e, avvisato all’ultimo momento da una telefonata di Grazia, Renzo. 
 
Ci siamo subito incamminati con la cagnetta Magò al seguito, passando per il maneggio e raggiungendo il fiume. Alcuni volenterosi si sono “avventurati” sul greto del Panaro, alquanto scarso in acqua e lì abbiamo cominciato a buttare qualche pezzo di pane secco e alcuni crackers un po’ stantii. Alcuni di noi si sono seduti sui grossi massi che hanno messo per arginare le acque, facendosi baciare dal sole. 
 
Tornati gli avventurosi esploratori ci siamo incamminati tutti insieme sul sentiero natura verso il paese, sulla via del ritorno. Abbiamo incontrato altri camminatori con i quali abbiamo un po’ (solo un po’) socializzato.
 
Altra sosta alla pozza  abitata solitamente dalle gallinelle d’acqua e dai germani  ma purtroppo oggi la pozza era ancora più secca del solito e completamente spopolata. Si vede che gli animali hanno pensato di spostarsi in qualche luogo per loro migliore. 
 
Rientrati a casa ci siamo riscaldati e rifocillati con un buon the allo zenzero preparato da Paolo e una buona ciambella all’ananas che avevo cotto prima di pranzo. Il tutto condito da discussioni varie, ma quella che più ha coinvolto i presenti, era quella sulle scie chimiche, il loro possibile significato e l’atteggiamento più giusto da tenere: attenzione, consapevolezza (nei limiti di quello che ci è dato di sapere), ma serenità…. noi ci possiamo comunque fare ben poco.
 
Caterina Regazzi
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