L’opportunità vegetariana e le risposte alle obiezioni dei carnivori incalliti

 

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Alcuni onnivori obiettano: “La carne nella dieta ha favorito l’evoluzione dell’uomo”Se questo fosse vero sarebbe sufficiente somministrare carne alle scimmie antropomorfe  per accelerare il loro livello intellettivo. Nessuno è in grado di affermare le motivazioni dello sviluppo cerebrale che parte dall’australopiteco in poi. Molto probabilmente è dipeso dalla necessità di doversi difendere dai predatori nel nuovo ambiente della savana, ma più in particolare l’uso delle mani in virtù del bipedismo e del linguaggio verbale.

Tutti i problemi umani scaturiscono dal pensiero e dalla coscienza degli individui. La nostra filosofia va alle cause dei problemi e le cause risiedono tutte nella mancanza di giustizia e sensibilità verso la condizione dell’altro. La cultura vegetariana e vegana contribuisce in modo determinante alla risoluzione dei grandi problemi umani perché rende l’individuo più giusto e sensibile non solo verso gli animali ma verso gli esseri umani. Finché non si rispetteranno gli animali non si rispetteranno nemmeno gli esseri umani, perché tutto è interconnesso.

A noi questo interessa: responsabilizzare le persone sull’importanza fondamentale di un giusto stile di vita, per se stessi, l’ambiente, l’economia. Ma se credete che sia sufficiente uno stile di vita corretto continuate a consumare carne, pesce e latticini, e vedrete se sarete o no immuni alle patologie ad essi correlate.

Siamo onnivori per abitudine non per disposizione naturale. Se fossimo stati strutturati a mangiare la carne la natura ci avrebbe fornito gli strumenti adatti ad uccidere gli animali, ci avrebbe dato dentatura adatta a lacerare la carne, l’acido cloridrico necessario, l’enzima uricasi, l’intestino adatti a metabolizzare la carne.

“Perché essere vegetariani o vegani”?  Per non danneggiare la nostra salute con alimenti incompatibili con la nostra natura; per non contribuire alla distruzione delle foreste, all’inquinamento del pianeta, alla fame nel mondo, all’economia personale e collettiva. La nostra battaglia mira alla conversione delle colture convenzionali con colture di alimenti naturali, biologici ed integrali, possibilmente a chilometro zero.

La carne degli animali non fa male solo perché lo dicono gli istituti di ricerca più screditati nel mondo e dagli scienziati indipendenti, non perché quello che mangiano gli animali è già contaminato, non perché agli animali vengono somministrati vari farmaci, non perché gli animali macellati possono essere ammalati: la carne fa male soprattutto per le ptomaine che si sviluppano da ogni organismo animale in via di putrefazione, cioè putrescina, cadaverina, istolo, indolo, fenoli ecc. tutte sostanze altamente tossiche. Ma la carne fa soprattutto male agli animali, alla nostra coscienza, alla nostra capacità di condividere le sofferenza dei più deboli; fa male perché ci abitua alla logica della supremazia del forte sul debole, all’indifferenza verso la sofferenza del prossimo; fa male all’ambiente, all’economia, alle popolazioni del terzo mondo costrette a coltivare monocolture, cioè mangimi per gli animali d’allevamento per i paesi abbienti. Per contro i vegetali per il loro alto contenuto di amidi e fibra favoriscono la concentrazione di triptofano nel cervello consentendone la trasformazione in serotonina, neurotrasmettitore che favorisce uno stato di calma, di serenità, di socievolezza.

“Se mangerete il cibo giusto sarete stupefatti, entrerete in un altro ordine di vibrazioni, vi sentirete legati all’universo ed in armonia con esso, godrete di uno straordinario stato di pace, di pienezza e di felicità” (Omraam Mickael Aivanhov, filosofo e pedagogo bulgaro, 1900-1986).

Franco Libero Manco

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