A Treia rivive la memoria di Artemisia Gentileschi, una donna che fu simbolo dell’emancipazione femminile in un periodo storico in cui la condizione femminile non era certo tra le più felici. A promuovere l’iniziativa è Edi Castellani, emerita vicesindaco e assessore alla cultura del Comune che, essendo decaduta l’amministrazione, prosegue in forma associazionistica le attività artistiche di suo interesse, presentando, il 15 dicembre 2018, alle ore 17.30, il nuovo sodalizio “ArTemisiaLAB”. L’evento si svolge presso il Centro Multimediale di Via Cavour 29 al Centro Storico. A dar forza e significato alla manifestazione contribuirà l’opera di un’altra donna di grande talento letterario e teatrale, la performer e scrittrice Morena Oro, che si esibirà nelle sue creazioni “L’inclinazione di Artemia”, recita a soggetto, seguita dalla presentazione del suo libro “Il Respiro di Medusa” in forma recitativa.
Il motto dato alla manifestazione da Edi Castellani è “Optimam partem elegit” (scegli la parte migliore) forse a significare che la scelta culturale e sociale dovrebbe indirizzarsi verso il riconoscimento dell’importanza nella società del ruolo femminile. Un ruolo unico e insostituibile.
L’uomo (il maschio) è statico nelle sue espressioni mentre la donna è in continua evoluzione, tanto che dalla poetessa Laura Lucibello è stata definita, in una sua poesia, “un bruco che diventa farfalla”.
Bruchi,
si confondono come fiori fra
rami di Artemisia,
grappoli avvolti in catene attendono
con paziente inganno la liberazione.
Vita come un lampo abbagli
coi colori rubati all’arcobaleno
e già non senti più il peso.
Il pensiero è leggero
per volare alto con ali di farfalla.
Laura Lucibello
Questa poesia fu letta durante una trascorsa manifestazione, in onore di Artemisia Gentileschi, del Circolo Vegetariano VV.TT., tenuta tra Calcata e Mazzano nel parco Valle del Treja (vedi: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/03/09/8-marzo-2009-raccontato-a-2-mani-con-una-mente-ed-un-cuore%E2%80%A6%E2%80%9D-memoria-di-quanto-e-avvenuto-a-calcata-al-circolo-vegetariano-ed-a-mazzano-romano-in-biblioteca-per-celebrare/)
Paolo D’Arpini
Nota aggiunta sulla figura di Artemisia Gentileschi.
“Per tanto tempo Artemisia è stata vista, secondo la biografia di Anna Banti e delle interpreti femministe, come una vittima sacrificale del mondo maschile, sia per lo stupro subito, sia per la presenza ingombrante del padre, sia per le difficoltà ad affermarsi nell’ambiente dell’arte prevalentemente dominato dagli uomini. Per queste ragioni avrebbe vestito i panni delle sue eroine e si sarebbe trasformata in carnefice. In realtà Artemisia non è solo questo. La voglia di riscatto, seppure presente, ha contribuito a renderla più forte, più determinata, l’ha indotta a cercare il confronto con quegli uomini da cui poteva fuggire oltre che apprendere.” (Adriana Maria Riccioli)
Artemisia Gentileschi – Giuditta decapita Oloferne