A questo punto è importante che si ragioni su quel che stiamo facendo e questo include anche una seria riflessione sulla nostra alimentazione.
Secondo i dati delle Nazioni Unite la produzione industriale di carne è una delle fonti principali dei gas serra. Di conseguenza bisogna modificare la dieta quotidiana e bisogna che i governi si accordino per interrompere la produzione di cibi «inquinanti»…
Secondo stime recenti l’allevamento degli animali produce addirittura la metà di tutti i gas serra che l’umanità immette ogni anno nell’atmosfera… Questo considerando le emissioni legate alla filiera alimentare dell’allevamento (refrigerazione con perdite di CFC, trattamento, cottura), e tenendo in conto non solo la deforestazione annua, per fare posto ai pascoli e alle colture da mangime, ma anche la deforestazione complessiva e le monoculture OGM, solitamente trattate con diserbanti e concimi chimici.
A questi dati va aggiunto l’inquinamento massiccio dei mari e dei laghi dovuto alle “coltivazioni” di pesce in riserve costiere e conseguente avvelenamento da farmaci e antibiotici immessi continuamente nelle acque.
Ne consegue che la lotta ai cambiamenti climatici passa per le nostre cucine…
Paolo D’Arpini – Circolo Vegetariano VV.TT
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