Zuckerberg, il “buongustaio”…

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Mark Zuckerberg, fondatore di Meta e figura di spicco nel panorama tecnologico globale, ha recentemente annunciato il suo nuovo investimento: l’allevamento e la produzione di carne di lusso. Una mossa che suscita perplessità, specialmente considerando le sue passate dichiarazioni a favore di un’alimentazione vegetariana.

“Inizia una nuova avventura per me nel campo dell’allevamento. Ho scelto il Ko’olau Ranch, situato nell’idilliaca Kauai, per avviare un progetto ambizioso: creare la carne più squisita al mondo.”

Con queste parole, Mark Zuckerberg ha lanciato su Meta una comunicazione inaspettata, lontana dai suoi consueti ambiti tecnologici.

Il fondatore di Meta si lancia nell’allevamento di bovini, scegliendo razze pregiate come Wagyu e Angus.

“Questi bovini godranno di un’alimentazione particolare, nutrendosi di farina di noci di macadamia e gustando birra prodotta direttamente nel nostro ranch” ha aggiunto Zuckerberg.

Ha poi sottolineato l’entità dell’impegno agricolo necessario: “Ogni mucca richiede un consumo annuale di cibo che varia da 2 a 4 tonnellate, equivalente a un vasto numero di alberi di macadamia.” Ha poi rivelato il coinvolgimento familiare nel progetto, con le sue tre figlie – Maxima, August e Aurelia – attivamente partecipanti nella piantagione degli alberi e nella cura degli animali.

“È un percorso che stiamo ancora esplorando, migliorandolo stagione dopo stagione. Tra tutti i miei progetti, questo si rivela il più appetitoso,” ha concluso Zuckerberg.

Le parole e le azioni di personalità influenti come Zuckerberg hanno un impatto notevole sulla società. Quando una figura pubblica del suo calibro annuncia un investimento in un settore controverso come quello della carne, si rischia di inviare un messaggio pericoloso. Non solo si legittima l’uso di animali a scopo di lucro, ma si contribuisce anche a rinforzare la già problematica industria alimentare basata sullo sfruttamento animale, in netta contraddizione con gli imperativi di sostenibilità ambientale.

Il lusso come veicolo di sfruttamento. L’ingresso di Zuckerberg nel mercato della carne di lusso non è solo una questione di scelte alimentari personali; rappresenta un segnale allarmante sulla direzione che stiamo prendendo come società. Il lusso, spesso sinonimo di eccellenza e prestigio, in questo contesto diventa uno strumento per perpetuare lo sfruttamento animale. Attraverso la glamourizzazione della carne di alta qualità, si distoglie l’attenzione dalle questioni etiche fondamentali e si perpetua un ciclo di consumo insostenibile e moralmente discutibile…

Fonte: https://www.veganok.com/zuckerberg-allevamento/

2 pensieri su “Zuckerberg, il “buongustaio”…

  1. Commento inviato da Jo Gabel: “Sono d’accordo con te. Sembra una notizia diffusa da coloro i quali siano preoccupati dall’ impennata del numero dei dichiaratamente no-meat. Io la vedo così: a mangiar carne rimarrà solo qualche riccone con i suoi edulcorati orrori e, come dici tu, appariranno dei privilegiati (a torto, saranno quel che sono: delle brutte persone). La massa verrà raggirata ancora, a danno dei poveri grilli e farfalle, poi con la carne sintetica-venefica. Nel secondo caso gli effetti ricadranno sulla salute, ma almeno le bestiole si salveranno. Ma potremmo anche assistere a un sacrificio di massa degli animali sopravvissuti. Speculandoci sopra senza mai spiegare la verità, commerceranno le alternative alla carne. Si guarderanno dall’ informare che in natura c’è già tutto il necessario per la vita, senza spargere sangue.😔. Oppure….
    Oppure ci sarà il risveglio. Ma, incrociando le dita, meglio tacere.”

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