We
Are
Like
Clouds
That
Come
And
Go
Lascio nuvole ora
Era ora
Torno a terra a cercare dolce pace
Abbandono
Nell’abbondanza
Persa Trebisonda
E senso di appartenenza
Ordine
Disciplina
Battito cardiaco regolare
Cerco ancora ma non trovo
Forse elica inceppata
Necessito manutenzione
a more
foglie fresche
secche di bosco
appena raccolte
rido sorrido e mi sorprendo…
Are
Like
Clouds
That
Come
And
Go
Lascio nuvole ora
Era ora
Torno a terra a cercare dolce pace
Abbandono
Nell’abbondanza
Persa Trebisonda
E senso di appartenenza
Ordine
Disciplina
Battito cardiaco regolare
Cerco ancora ma non trovo
Forse elica inceppata
Necessito manutenzione
a more
foglie fresche
secche di bosco
appena raccolte
rido sorrido e mi sorprendo…
Sul volantino ci siamo scordati di mettere il cognome a Remo speriamo che non si incazza, vabbeh se si incazza dopo si scazza. Loredana di Bucchianico vorrebbe andassi a finire tutti gli intonaci della casa di paglia ma non penso di andare anche se vorrei dare avvio al cantiere.
Qua piove domani e dopodomani scuole chiuse, quindi progetto orto a scuola è bloccato! Mi sono inzuppato di pioggia, stampato locandine ma non sono riuscito ad arrivare alle librerie, rotto ombrello e chi ne ha sul più bello, pioggia a gogò sul comò e sul cocoricò.
Pioggia sulla mia testa nuda e fresche idee mattutine alquanto spesse si spera e si dispera ciò che non so e non voglio perdipiù non posso e non so neanche quel che sto dicendo, free stile, la nuvola in cielo sa certamente quello che vuole e come lo vuole e la manda giù, a catinelle.
Penso spesso a Luisa nella sua casetta tra il verde e il grigio tra l’erba e le nuvole tra la materia e l’etere attaccata al suo piccolo filo di fumo che la proietta in una dimensione solipstica e unicistica al ritmo di gatta che miagola nella cellula elemento di trasmissione tra l’individuo e la siepe oltre l’infinito mutar e roteare della materia e della vita che ci passa e ci ripassa come pesci in padella belli e fritti profumati caldi e al dolce sapore di fragole al cioccolato.Guarda il bellissimo video, su you tube: “l’orto di via Sacco” by Marzio dal vivo poi non è così bello, ora è una palude, ma faremo lo stesso l’incontro di domenica 8 marzo 2015 a Pescara. Ciao…
Ferdinando Renzetti, bioregionalista, perso in Abruzzo
P.S.
Caramelle non ne voglio più
Se proprio vuoi nulla stringe
Il tempo è sovrano!
Caramelle non ne voglio più
Se proprio vuoi nulla stringe
Il tempo è sovrano!
Lettera integrativa di Ferdinando Renzetti:
buongiorno paolo grazie del bel montaggio,ormai oltre che editore sei pure
mentore ed ispiratore. questa e’ una lettera che ho appena scritto a
lunadirama, niente di personale puro impressionismo astratto o come la
definisce lei “tiritera” e io ho ridefinito delirio semiserio emozionale. buona
giornata
a me negli primi anni sessanta piaceva il bit (beat) dei dikdik i camaleonti
equipe 84 ma anche don backy celentano morandi nada caterina caselli patti
bravo ecc
homburg dei procol harum e la canzone di joe cocker che erano sigle di quel
bellissimo programma che si chiamava “avventura” puoi trovare le due sigle su
you tube, fantastiche.
a quei tempi percepivo solo il bit come bambino, a pescara cera il campeggio
libero sotto la pineta ora riserva naturale vicino alla spiaggia dove si andava
al mare con la seicento carica di sdraio ombrelloni e bambibini. quando si
aprivano gli sportelli come per magia uscivamo un nugolo di bambini certe
volte andavamo a vedere gli hippy sotto la pineta, capelli lunghi chitarre e
furgoni colorati.
mi sembrava il top del trasgressivo, frequentavo i più grandi leggevano un
giornale che si chiamava per voi giovani io leggevo l’intrepido e il monello
perché unaltra mia passione oltre la musica sono stati i fumetti la pop art dei
cartelli stradali e le pubblicità di carosello dalla linea di lagostina al
dirondero alle papalle di philco o carmencita chiudi il gas e vieni via di
testa, che era il nome del disegnatore, calimero gigante golia susanna tutta
panna ercolino sempre in piedi e chi ne ha più ne metta,ho trascorso la
maggior parte della mia adolescenza a giocare a poker e alla rulette solo che
al posto dei soldi si usavano giornaletti come merce di scambio. tex willer
zagor il comandante mark mister no, topolino gli album della marvel come thor i
fantastici quattro, mi piacevano molto flash nembo kit superman ed in
particolare
mandrake mago illusionista che aveva un assistente afroamericano vestito di
pelle
leopardata forzuto che si chiamava lotar. mio padre aveva la 850 special oggi
e’ da collezione perché disegnata da un famoso designer ma non ce l’abbiamo
più. ho una moto guzzi 500 falcone del 1945 che non uso.
poi il dado knorr con la donna che mi sorrideva ogni volta che aprivo il
frigorifero e poi le marche più famose esso martini coccola pepsi coccola
minni minoprio che cantava della caramella che le piaceva tanto e che faceva du
du du fur
P.S. ho sbagliato la sigla di avventura era a salty dog con il bellissimo
testo tutto da leggere dei procol harum
poi mi piaceva california dreaming dei mamas and papas
cielo grigio su cielo grigio giu
e la meravigliosa
it’s five o’clock degli aprhodithes childs
come cantavamo noi bambini sotto l’ombrellone
giocando a carte e facendo leco alla canzone:
its faiv oclocc
juc mazz aspunn a copp..
cielo grigio su
foglie gialle giu
con l’accento sulla u
cerco un po di blu
senza l’accento
dove il blu non ce’
dik dik
Resoconto della manifestazione a cura di Ferdinando Renzetti:
semi suoni e parole
la manifestazione si evoluta come previsto
in modo aleatorio relativo e informale
durante la giornata tutto si e svolto nella forma
del dono e della condivisione.
laboratori di ecologia del seme
riconoscimento semi
semina in semenzaio
riconoscimento terre
manipolazione terra cruda
teatro grammelot gibberish e movement sound
arte con fumetti e graffiti live
suoni vento galline gallo
campane di una chiesa,
motosega
e voci tante voci
note di chiacchiericcio indistinto e appassionato
carta di pescara
abbiamo stabilito di dissociarci da tutte
associazioni e organizzazioni che nel
nome dei semi e della cultura rurale
si stanno trasformando in piccole lobbies di potere.
abbiamo deciso di dissociarci da tutti quelli
che parlano di recupero dei semi in purezza,
come affermare sorta di segregazione o selezione della specie
o prevaricazione culturale e colturale.
siamo contrari a ogni tipo di specismo
ci dissociamo da tutte le forme di banchetti commerciali
legati allo scambio dei semi, vendita di prodotti agricoli o artigianali.
il banchetto e’ un semplice tavolino su cui poggiare le cose
attorno al quale si discute si sperimenta ci si scambiano
sguardi consapevoli saperi appartenenze modi di essere
modi di fare modi di dire, (parole)
tutto si basa sul riconoscimento di un linguaggio comune
semi liberi in liberta per tutti in nome della biodiversita
orto urbano via sacco otto marzo duemilaequindici
ps
in generale ci dissociamo… a prescindere!