Semi, suoni e parole – Piove, mo’ stavo a guardà, aspettando l’8 marzo di Via Sacco a Pescara

 We
Are
Like
Clouds
That
Come
And
Go
Lascio nuvole ora
Era ora
Torno a terra a cercare dolce pace
Abbandono
Nell’abbondanza
Persa Trebisonda
E senso di appartenenza
Ordine
Disciplina
Battito cardiaco regolare
Cerco ancora ma non trovo
Forse elica inceppata
Necessito manutenzione
a more
foglie fresche
secche di bosco
appena raccolte
rido sorrido e mi sorprendo…
Sul volantino  ci siamo scordati di mettere il cognome a Remo speriamo che non si incazza, vabbeh se si incazza dopo si scazza. Loredana di Bucchianico vorrebbe andassi a finire tutti gli intonaci della casa di paglia ma non penso di andare anche se vorrei dare avvio al cantiere.
Qua piove domani e dopodomani scuole chiuse, quindi progetto orto a scuola è bloccato! Mi sono inzuppato di pioggia, stampato locandine  ma non sono riuscito ad arrivare alle librerie, rotto ombrello e chi ne ha sul più bello, pioggia a gogò sul comò e sul cocoricò.
Pioggia sulla mia testa nuda e fresche idee mattutine alquanto spesse si spera e si dispera  ciò che non so e non voglio perdipiù non  posso e non so neanche quel che sto dicendo, free stile, la nuvola in cielo sa certamente quello che vuole e come lo vuole e la manda giù, a catinelle.
Penso spesso a Luisa nella sua casetta tra il verde e il grigio tra l’erba e le nuvole tra la materia e l’etere attaccata al suo piccolo filo di fumo che la proietta in una dimensione solipstica e unicistica al ritmo di gatta che miagola nella cellula elemento di trasmissione tra l’individuo e la siepe oltre l’infinito mutar e roteare della materia e della vita che ci passa e ci ripassa come pesci in padella belli e fritti profumati caldi e al dolce  sapore di fragole al cioccolato.Guarda il bellissimo video, su you tube: “l’orto di via Sacco” by Marzio dal vivo poi non  è così bello, ora è una palude, ma faremo lo stesso l’incontro di domenica 8 marzo 2015 a Pescara.  Ciao…
Ferdinando Renzetti, bioregionalista, perso in Abruzzo
P.S.
Caramelle non ne voglio più
Se proprio vuoi nulla stringe
Il tempo è sovrano!

2 pensieri su “Semi, suoni e parole – Piove, mo’ stavo a guardà, aspettando l’8 marzo di Via Sacco a Pescara

  1. Lettera integrativa di Ferdinando Renzetti:

    buongiorno paolo grazie del bel montaggio,ormai oltre che editore sei pure
    mentore ed ispiratore. questa e’ una lettera che ho appena scritto a
    lunadirama, niente di personale puro impressionismo astratto o come la
    definisce lei “tiritera” e io ho ridefinito delirio semiserio emozionale. buona
    giornata

    a me negli primi anni sessanta piaceva il bit (beat) dei dikdik i camaleonti
    equipe 84 ma anche don backy celentano morandi nada caterina caselli patti
    bravo ecc
    homburg dei procol harum e la canzone di joe cocker che erano sigle di quel
    bellissimo programma che si chiamava “avventura” puoi trovare le due sigle su
    you tube, fantastiche.
    a quei tempi percepivo solo il bit come bambino, a pescara cera il campeggio
    libero sotto la pineta ora riserva naturale vicino alla spiaggia dove si andava
    al mare con la seicento carica di sdraio ombrelloni e bambibini. quando si
    aprivano gli sportelli come per magia uscivamo un nugolo di bambini certe
    volte andavamo a vedere gli hippy sotto la pineta, capelli lunghi chitarre e
    furgoni colorati.
    mi sembrava il top del trasgressivo, frequentavo i più grandi leggevano un
    giornale che si chiamava per voi giovani io leggevo l’intrepido e il monello
    perché unaltra mia passione oltre la musica sono stati i fumetti la pop art dei
    cartelli stradali e le pubblicità di carosello dalla linea di lagostina al
    dirondero alle papalle di philco o carmencita chiudi il gas e vieni via di
    testa, che era il nome del disegnatore, calimero gigante golia susanna tutta
    panna ercolino sempre in piedi e chi ne ha più ne metta,ho trascorso la
    maggior parte della mia adolescenza a giocare a poker e alla rulette solo che
    al posto dei soldi si usavano giornaletti come merce di scambio. tex willer
    zagor il comandante mark mister no, topolino gli album della marvel come thor i
    fantastici quattro, mi piacevano molto flash nembo kit superman ed in
    particolare
    mandrake mago illusionista che aveva un assistente afroamericano vestito di
    pelle
    leopardata forzuto che si chiamava lotar. mio padre aveva la 850 special oggi
    e’ da collezione perché disegnata da un famoso designer ma non ce l’abbiamo
    più. ho una moto guzzi 500 falcone del 1945 che non uso.
    poi il dado knorr con la donna che mi sorrideva ogni volta che aprivo il
    frigorifero e poi le marche più famose esso martini coccola pepsi coccola
    minni minoprio che cantava della caramella che le piaceva tanto e che faceva du
    du du fur

    P.S. ho sbagliato la sigla di avventura era a salty dog con il bellissimo
    testo tutto da leggere dei procol harum

    poi mi piaceva california dreaming dei mamas and papas
    cielo grigio su cielo grigio giu
    e la meravigliosa
    it’s five o’clock degli aprhodithes childs
    come cantavamo noi bambini sotto l’ombrellone
    giocando a carte e facendo leco alla canzone:
    its faiv oclocc
    juc mazz aspunn a copp..
    cielo grigio su
    foglie gialle giu
    con l’accento sulla u
    cerco un po di blu
    senza l’accento
    dove il blu non ce’

    dik dik

  2. Resoconto della manifestazione a cura di Ferdinando Renzetti:

    semi suoni e parole
    la manifestazione si evoluta come previsto
    in modo aleatorio relativo e informale
    durante la giornata tutto si e svolto nella forma
    del dono e della condivisione.

    laboratori di ecologia del seme
    riconoscimento semi
    semina in semenzaio
    riconoscimento terre
    manipolazione terra cruda
    teatro grammelot gibberish e movement sound
    arte con fumetti e graffiti live
    suoni vento galline gallo
    campane di una chiesa,
    motosega
    e voci tante voci
    note di chiacchiericcio indistinto e appassionato

    carta di pescara

    abbiamo stabilito di dissociarci da tutte
    associazioni e organizzazioni che nel
    nome dei semi e della cultura rurale
    si stanno trasformando in piccole lobbies di potere.

    abbiamo deciso di dissociarci da tutti quelli
    che parlano di recupero dei semi in purezza,
    come affermare sorta di segregazione o selezione della specie
    o prevaricazione culturale e colturale.

    siamo contrari a ogni tipo di specismo

    ci dissociamo da tutte le forme di banchetti commerciali
    legati allo scambio dei semi, vendita di prodotti agricoli o artigianali.

    il banchetto e’ un semplice tavolino su cui poggiare le cose
    attorno al quale si discute si sperimenta ci si scambiano
    sguardi consapevoli saperi appartenenze modi di essere
    modi di fare modi di dire, (parole)

    tutto si basa sul riconoscimento di un linguaggio comune

    semi liberi in liberta per tutti in nome della biodiversita

    orto urbano via sacco otto marzo duemilaequindici

    ps
    in generale ci dissociamo… a prescindere!

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