La lotta contro l’inquinamento acustico (anche a Treia è necessaria…)

La Direttiva UE 2015/96, che definisce la messa a punto di metodi comuni per la valutazione dell’esposizione al rumore in Europa, è di fondamentale importanza per la realizzazione di politiche efficaci contro l’inquinamento acustico

La Direttiva UE 2015/96  della Commissione del 19/05/2015, pubblicata lo scorso luglio sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE), stabilisce metodi comuni per la determinazione del rumore a norma della Direttiva 2002/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, e rappresenta la conclusione del percorso avviato nel 2008 dalla Commissione Europea con il progetto CNOSSOS-EU (“Common Noise Assessment Methods in Europe”).

copertina report progetto CNOSSOS

Tale progetto aveva proprio l’obiettivo di standardizzare le procedure per quantificare l’esposizione al rumore in tutti gli Stati Membri, in modo da poter disporre di dati confrontabili e poter fornire ai decisori politici, dunque, strumenti tecnici ed evidenze scientifiche per la messa a punto di politiche efficaci contro il problema del rumore.

Il quadro di riferimento

Scopo fondamentale della Direttiva 2002/49/CE, recepita in Italia con il D. Lgs. 194/2005,  era quello di definire un approccio comune per “evitare, prevenire o ridurre, secondo le rispettive priorità, gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell’esposizione al rumore ambientale”.

Per individuare e ridurre il livello di esposizione della popolazione, la Direttiva indica strumenti quali la mappatura acustica e i piani di azione, che dovevano affiancarsi, integrandoli, a quelli definiti localmente dalle normative degli Stati Membri.

controllo rumore in ambiente esterno

Gli indicatori più idonei per quantificare il livello di rumore e l’esposizione della popolazione attraverso le mappe acustiche erano stati individuati nei descrittori acustici Lden e Lnight. (Lden è il descrittore acustico giorno-sera-notte/day-evening-night usato per qualificare il disturbo legato all’esposizione al rumore; Lnight è il descrittore acustico notturno relativo ai disturbi del sonno)

L’utilizzo di metodi comuni per la determinazione dei valori degli indicatori era stato individuato come elemento fondamentale per una stima omogenea del rumore a livello europeo e per la messa a punto di politiche comunitarie per la riduzione dell’esposizione.

In attesa della messa a punto di tali metodi, come previsto dall’impianto della Direttiva, gli Stati Membri potevano utilizzarne alcuni suggeriti dalla Direttiva stessa o autorizzati dalle relative legislazioni, a patto di dimostrare l’equivalenza dei risultati finali.

Successivamente alla prima fase di implementazione della Direttiva, come previsto dalla stessa, la Commissione ha valutato il grado di confrontabilità dei risultati forniti dagli Stati Membri e ha verificato che in molti casi i metodi valutazione impiegati differivano anche in modo consistente dai metodi suggeriti.
Ciò rendeva difficoltoso se non impossibile ottenere dati consistenti e confrontabili sul numero di persone esposte ai diversi livelli di rumore.

Nel 2008 la Commissione ha dunque dato l’avvio al progetto “CNOSSOS-EU”, sotto la guida del Centro comune di ricerca (JRC) per lo sviluppo di metodi armonizzati per la valutazione dell’esposizione al rumore in Europa.
Il progetto era propedeutico alla revisione dell’Appendice II della Direttiva 49/2002/CE.

Sulla base dei risultati del progetto, la Direttiva (UE) 2015/996 stabilisce i metodi di determinazione comuni che gli Stati Membri sono tenuti a utilizzare a partire dal 31 dicembre 2018.

sorgenti equivalenti

La Direttiva (UE) 2015/996

Il corposo allegato alla Direttiva, di circa 820 pagine, espone dettagliatamente tutti i passi necessari per la caratterizzazione e modellizzazione delle sorgenti, nonché del percorso di propagazione del rumore fino ai potenziali ricettori.

Dopo una prima sezione in cui sono esposti gli elementi generali per la definizione del rumore, distinguendo tra traffico veicolare, ferroviario e industriale (con la descrizione di indicatori, classificazione delle sorgenti, influenza dei parametri ambientali sulla generazione del rumore ecc.) la Direttiva illustra i metodi di calcolo della propagazione del rumore da tali sorgenti e infine affronta in maniera dettagliata il problema del rumore generato da aeromobili.

misura distanza equivalente decollo aereo

Una intera sezione è dedicata all’associazione dei livelli di rumore agli edifici e alla popolazione residente. Si è cercato di risolvere la contraddizione manifestata nel processo di calcolo del numero di persone esposte, che associava il livello di rumore alla facciata più esposta della residenza, imponendo contemporaneamente che i livelli fossero calcolati presso ricettori ad un’altezza di 4 m sul livello del suolo di fronte alla facciata degli edifici.

In appendice, di notevole interesse, la pubblicazione delle diverse base dati per le sorgenti del traffico stradale, del trasporto ferroviario, delle sorgenti industriali e delle sorgenti associate agli aeromobili, da utilizzare per il calcolo del rumore.
Per informazioni:

Gaetano Licitra
Per approfondimenti sui livelli di esposizione al rumore in Europa e le mappe acustiche, secondo la Direttiva 2002/49/EC:

Per articoli di approfondimento:

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