Il grande gelo avanza! Il dubbio che diventa sempre più certezza… – “Il riscaldamento globale è una bufala?”

Ad affermarlo, un nuovo studio della NASA, che ha sfidato le teorie esistenti sul cambiamento climatico e sull’aumento del livello del mare.

Il documento, dal titolo «I guadagni di massa della calotta antartica superano le perdite» è stato pubblicato nel Journal of Glaciology.

Gli autori dello studio, che sono la NASA Goddard Space Flight Center, l’Università del Maryland e Sigma Spazio Corporation, hanno analizzato i dati satellitari, i quali mostrano che l’Antartide ha guadagnato 112 miliardi di tonnellate di ghiaccio l’anno nel periodo 1992-2001.

C’è stato un rallentamento nell’accumulo nel periodo che va dal 2003 al 2008, che comunque, in questo periodo, è stato pari a 82 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno, dice il giornale.

I risultati contraddicono precedenti ricerche, compresa quella del Gruppo intergovernativo di esperti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC), che aveva avvertito che vari strati di ghiaccio dell’Antartide si scioglievano, causando l’innalzamento del livello del mare.

Che dire? Tutto ciò ovviamente verrà rigettato dall’Idra, la cui testa principale è il «decrescismo», e quelle secondarie sono ambientalismo e catastrofismo. Le teoria del riscaldamento globale venne ideata… da Al Gore, candidato democratico alal Casa Bianca. Come vedete, uno scienziato, senza dubbio.

Che il clima terrestre abbia subito enormi variazioni nel corso della sua storia (lunga diversi miliardi di anni e, no, mi spiace: l’uomo ha soli pochi milioni di anni, e ha cominciato a creare le prime città meno di di diecimila anni fa) nessuno lo mette in dubbio, ma ultimamente, per scopi poco puliti (attaccare sul piano mediatico India e Cina, ancora nella fase industriale, dipingere decrescita e deindustrializzazione come una cosa positiva, e pazienza per i milioni di disoccupati, eccetera) si è creato il mito del riscaldamento globale provocato dall’uomo, direttamente (tramite le orride industrie) o indirettamente (tramite i «peti» emessi dalle pecore allevate dall’uomo, sic!).

L’ultima glaciazione, quella durante la quale, per intenderci, vivevano animali come i Mammuth, è terminata circa 10 mila anni fa, consendo così all’uomo, che all’epoca viveva di caccia, di costruire i primi insediamenti stabili. All’epoca, neanche a dirlo, le tante odiate industrie non esistevano. In effetti, non esistevano neppure le città. Eppure la temperatura della Terra s’innalzò, i ghiacci si sciolsero e, cosa incredibile, il mondo non finì, anzi: l’uomo ebbe opportunità prima ignote… compresa quella di fracassare i cosiddetti al prossimo, con la storia dell’uomo che causa il riscaldamento globale.

Ancora, abbiamo la Piccola Era Glaciale, iniziata a metà ‘500 e terminata tre secoli dopo. Ebbene, neanche questo duplice cambiamento climatico, è attribuibile all’uomo. La rivoluzione industriale, infatti, cominciò solo due secoli più tardi, ma solo in Inghilterra, e solo sottoforma di telai meccanici. Le industrie come le conosciamo noi, vale a dire grosse, grasse, centrali di fumo nero inquinante, si sono diffuse a partire da fine ‘800 e sopratutto nel ‘900, vale a dire quando la Piccola Glaciazione era già finita.

Durante tale Piccola Era Glaciale, l’umanità soffrì di una serie di calamità, legate a scarso rendimento agricolo (che era la principale fonte di guadagno, fino all’arrivo delle tanto odiate industrie) nonché a disagi di vario tipo. Per esempio le navi nel Nord Europa non riuscivano più ad approdare in certi porti, la Danimarca dovtte di fatto abbandonare la Groenlandia (i cui abitanti morirono tutti) e in generale milioni di persone persero la vita, durante quel periodo.

Purtroppo, vittime di un riflesso pavloviano, le persone in genere ripetono le stesse idiozie, purché ripetute un numero sufficiente di volte e da una fonte che essi reputino affidabile. Così come c’è gente che, pur in assenza di ogni prova (anzi, con parecchie prove contrarie raccolte dai russi) continua a sostenere con arroganza che i filorussi (o addirittura lo stesso Putin!) abbiano abbattuto l’aereo malese in Ucraina; altri, con lo stesso rigore, che l’uomo ha causato il riscaldamento del pianeta, eccetera.

Invece, abbiamo dimostrato che anche in tempi relativamente vicini ai nostri, vi furono cambiamenti climatici non attribuibili all’uomo. La Piccola Era Glaciale fu uno dei fattori che spinsero milioni di persone ad abbandonare le campagne, i cui terreni non rendevano più, per andare ad abitare in città e a lavorare in fabbrica, dove se non altro il salario permetteva di sopravvivere.

Il che, per certi versi è un male: se gli ecologisti dovessero passare la giornata ad rare i campi e a zappare, non avrebbero tutto questo tempo libero per rendere invivibile questo pianeta.

Massimiliano Greco

(Fonte: http://www.opinione-pubblica.com/2015/11/03/lantartide-si-espande-non-ditelo-agli-ecologisti/)

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