Resoconto della Notte senza Tempo 2015 e della mattina del 1 gennaio 2016

Il 1 gennaio 2016 è iniziato con un giro per Spilamberto alla ricerca di un bar aperto per una bella colazione festiva: tutti i bar che siamo soliti frequentare  però, purtroppo, erano chiusi. L’unico in servizio era un bar che ha recentemente cambiato gestione, è stato preso da cinesi. Siamo entrati e ci siamo accomodati col nostro caffè macchiato e cappuccino bollente nell’ultimo tavolino libero: gli altri erano  tutti occupati da anziani, maschi e femmine, che giocavano a carte o leggevano il giornale, o chiacchieravano fra loro. Strano passatempo per un primo dell’anno!


Comunque, tornando indietro di qualche ora, torniamo alla celebrazione della Notte senza Tempo del 31 dicembre 2015. Siamo arrivati all’altezza di Via Lamari a Montecorone, lasciando l’auto, per la prima volta in Via Tintoria, anche per dare il buon esempio. Il cortile di Pietro non è molto grande e si prevedeva l’arrivo di parecchie persone, abbiamo pensato “meglio lasciarlo libero per scaricare le vettovaglie ed i bagagli degli altri ospiti e per fare manovra” (Via Lamari è lunga circa un chilometro, a farla senza pesi è una passeggiata, con i pesi (per noi al ritorno, che avevamo anche qualche kg di riso integrale  ed altre cosucce) una faticata!
 
Arrivati da Pietro abbiamo cominciato a sistemare la tavola: come sempre non si sa mai quanti si è, dovevamo essere una ventina, solo nella cucina di Pietro, senza contare gli amici di Davide, altrettanti, che però hanno cenato nella Casa di Mezzo. Ad un certo punto ho chiesto a Pietro di posizionare il mio cellulare nell’unico posto dove prende: con una carrucola ed un cestello si fa andare al piano superiore, all’esterno e lì sono arrivati un po’ di sms: la famiglia di Modena con 3 bambini non poteva più venire e Marinella aveva provato a chiamare, essendosi persa. Richiamata col fisso ci ha confessato che stava vagando al buio tra via Tintoria e via Lamari alla nostra ricerca. Datele indicazioni più precise, dopo un po’ finalmente ci ha raggiunti ( accompagnata  da altri invitati di Castelfranco e Reggio Emilia incontrati fortuitamente per strada), con un paio di cesti pieni di ogni ben di Dio! Anche tutti gli altri avevamo preparato o portato qualcosa: la cena è stata abbondante ma leggera e saporita. Pietro aveva preparato un pinzimonio di finocchi e rapanelli ed  un’ottima polenta che abbiamo condito con le mie lenticchie, più un castagnaccio cucinato nel forno a legna con la sua farina di castagne del bosco.
 
Abbiamo fatto un primo giro di condivisione in cui quasi tutti ci siamo presentati ed abbiamo espresso qualcosa riguardo al nuovo anno veniente. Finita la cena abbiamo scritto in alcuni bigliettini predisposti quello che ci auguriamo per il nuovo anno (anche per gli altri) e quello di cui, in quest’anno, ci vorremo liberare.
 
I primi li abbiamo letti subito, dopo averli pescati a caso da un contenitore in cui erano stati raccolti e gli altri ce li siamo messi in tasca in previsione di bruciarli nel fuoco che di lì a poco sarebbe stato acceso.
 
Poi siamo partiti per la passeggiata! Eravamo un bel gruppetto di persone, delle due case, che finalmente si erano riunite. Siamo scesi con la gioia nel cuore per essere vivi, per essere nella natura, con i suoi elementi: il Fuoco, che avremmo visto di lì a poco, la Terra, l’Aria, l’Etere, l’Acqua che abbiamo raggiunto e toccato, in un piccolo ruscello in fondo al sentiero. Al ritorno della breve passeggiata Pietro ha acceso il falò, bello, vivo, profumato, danzante, purificatore e pieno di calore. Vi abbiamo bruciato i bigliettini e ci siamo seduti attorno. 
 
Qualcuno ha preso degli strumenti,  due o tre tamburi, uno strano strumento  a fiato che fa il suono della fisarmonica, tamburelli, delle specie di nacchere, un sassofono ed una voce femminile…. e la musica, una musica interiore, si è composta da sé, coinvolgendo tutti i presenti.
 
Dopo un po’, io e Paolo, col favore delle tenebre, in silenzio, ci siamo caricati dei nostri pesi tra cui anche le lenzuola dove aveva dormito una sola notte Sonia e la sua coperta e piano piano abbiamo percorso via Lamari a ritroso… 
 
Benvenuto 2016, che sia un anno di gioia, pace, amore per tutti!
 
Caterina Regazzi 
 
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Cernita di alcuni pensieri poetici della Notte Senza Tempo 2015/2016
 
“Essere se stessi. Anticonformismo!”
 
“Auguro gioia ed amore per se stessi e per il Tutto. Che l’uomo finalmente si accorga di chi è: un frammento inscindibile del Tutto!”
 
“Vorrei che tutte le persone fossero soddisfatte di se stesse. Equilibrio”
 
“Io sono te, tu sei l’altro. Tutti siamo Uno”
 
“Fare ognuno la propria parte con allegria e divertimento”
 
“Mi auguro di vivere serenamente con le cose reali che la Terra ci ha dato, senza distrazioni che ci allontanino dalla Realtà”
 
“Come un poeta vorrei raccontare questa sera, in cui sono qui con voi, siccome non sono un poeta ve la racconto in prosa. Eccola!”
 

Un pensiero su “Resoconto della Notte senza Tempo 2015 e della mattina del 1 gennaio 2016

  1. Messaggio-commento ricevuto per email da Pietro Rossi, che ha ospitato l’incontro:

    E’ stato bello la sera della festa dell ultimo tanta gente conosciuta e non, energie diverse che si incontrano e si confrontano, intorno a un tavolo condiviso, passeggiata è rito al fiume!
    Poi musica intorno al fuoco che era proprio bello stragulp!
    E’ da tempo che volevo esprimere meglio con un mess scritto il mio sentire ed esprimervelo senza perdersi nelle discussioni che a volte confondono e poi non ho mai scritto un email e cosi mi sperimento e spero di riuscire a farmi capire meglio e con più chiarezza. Mi piacerebbe che la casa di mezzo inizi a vivere in senso umano e a esprimersi nella voglia di far rete, andare oltre la visione solita. Mi piacerebbe si formasse un gruppo in cui ci sia un intenzionalità concreta e reale a portare avanti una rete solidale e autogestita e altro facendo e creando una rete “umana e piccola economia condivisa”.
    Le energie naturali sono infinite, bisogna farle solo girare e soddisfare i propri bisogni in modo sano, alla sera non dobbiamo segnare le ore nessuno!
    Tutto può essere lavoro e non! Dipende cosa ci mettiamo dentro! Mi sento da solo in questo e sento la gente ancora lontana da certe sensibilità anche se sento che le energie si stanno muovendo ! in questo ho bisogno di complicità per andare in questa direzione!
    A me sembra cosi semplice, ho bisogno di capire a chi più interessare condividere con me questa visione dell vivere in modo reale e concreto la casa di mezzo, per dare un sottofondo su esperienze vissute ho scritto dei propositi che vorrebbero essere una traccia in cui percorrere questo viaggio! gulp

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