Buongiorno Paolo, grazie dei doni che ci fai quotidianamente, poesie racconti e altre informazioni, si dice che chi pianta spine non può andare scalzo. Il tuo è un giardino pieno di spine ed emozioni, come si dice non c’è rosa senza spine!
“Ferdinando, grazie a te per la fiducia che riponi in me… voglio confessarti di non essere poi così bravo a sollecitare un riscontro su determinati argomenti “filosofici”. Anzi… faccio molta fatica a raccogliere pareri su qualsiasi argomento e spesso mi sono chiesto anche perché, assieme alla mia compagna Caterina. Sopratutto vedendo, ad esempio su fb, che qualsiasi stupidaggine viene postata riceve decine e decine di commenti e di mi piace, e la stessa cosa avviene sui blog di gossip ed affini. Al contrario i nostri articoli “impegnati” vengono perlopiù ignorati od al massimo ricevono un commento o due dagli “affezionati”. Caterina dice che la gente si vergogna di parlare di cose serie perché non saprebbe che dire.. io penso che forse ha ragione, anche perché se vado a controllare quante letture ci sono state sui vari blog (che utilizziamo per la pubblicazione dei nostri testi) vedo che non sono poi così poche, superano sempre il centinaio o più… Ed allora perché i lettori tacciono? Forse si vergognano come dice Caterina? Boh, misteri della comunicazione telematica..”
Come antropologo del contemporaneo oggi vorrei farti una intervista, ritengo che al di la dei libri che scrivi, penso che il tuo lavoro più importante, il vero “Riciclaggio della Memoria” sia il Giornaletto di Saul, la tua opera più importante per cosiddire e ora voglio concentrarmi solo su questa. Quindi se vuoi parlami della genesi ispirazioni evoluzioni nel tempo anche riguardo alla veste grafica, non so se si capisce, insomma parlami del Giornaletto e di tutto quello che ti viene in mente a riguardo. Tieni presente che in questo ambito come antropologo sto svolgendo una ricerca sulla ricerca e tu e il Giornaletto siete gli oggetti della mia indagine, vorrei saperne un po di più sulla tecnica lo stile dove ti sei ispirato ecc. ecc, non seguo altri blog e non so se questa tecnica delle finestre che si aprono sulla presentazione degli articoli è una cosa diffusa oppure… Il colore della pagina principale, le altre pagine che si aprono in un certo senso sono giornaletti a parte quasi indipendenti dal foglio originale. Tecnica e stile, ecco se tu volessi consigliare a un ragazzo come fare un blog, cosa gli diresti?
“Boh…? Non sono molto pratico di queste cose tecniche e telematiche, ho solo appreso i rudimenti necessari a collegare i link… a scegliere foto, a cercare testi.. a rispondere alla email ed a fare copia incolla… Anche un bambino di 10 anni sa fare più di me, chiedi in giro a Pescara ce ne saranno migliaia di giovani maestri. Ma la fantasia e la discriminazione nella scelta quelle devi mettercele tu. Buon lavoro!”
Sei di poco aiuto! non vorrei saperne di più, è una intervista, altri in questi casi parlano e raccontano spontaneamente. Vero che dal vivo è tutta altra cosa, ad esempio cosa mi dici della spiritualità laica e dell’agricoltura bioregionale?
“Il raccontare esiste da tempo immemorabile, cambia solo il sistema… , per odori, a gesti, a parole, per iscritto… vedi tu come ti aggrada meglio. Un’intervista è un’intervista e va bene, allora ci sono domande e risposte, ma tu vorresti che io scrivessi un intervento, per quello all’inizio ti dicevo che vorresti da me “che scrivessi un nuovo libro”… Comunque rispondo: le impostazioni dei blog me le hanno fatte delle amiche compiacenti, come già ti ho detto, non so come funzionano queste cose tecniche, dovresti cercare un “esperto”. Pace e bene, noi siamo sincretici… ma non dobbiamo per forza seguire una religione per essere nello Spirito, noi siamo lo Spirito, ogni cosa è nello Spirito ed è rappresentante dello Spirito. Spiritualità laica (o naturale) significa questo, andare oltre ogni religione considerando comunque che anche nelle religioni lo Spirito può manifestarsi. Per quanto riguarda i lavori nell’orto anch’io prediligo i mezzi manuali, solo attrezzi semplici e non motorizzati. Grazie per la tua intervista che arricchisce il discorso bioregionale, ciao Paolo”