Non violenti e vegetariani hanno una stessa casa

Pochi sanno che in Italia il Movimento Non Violento fu fondato da Aldo Capitini contemporaneamente alla fondazione della Società Vegetariana Italiana (oggi AVI).

Avvenne nei primi anni ’50 quando parlare di non violenza e di vegetarismo sembrava  un’utopia…. Il mondo era appena reduce da una guerra mondiale e si viveva in piena guerra fredda, mentre il messaggio  della bistecca facile cominciava ad imporsi come nuovo modello alimentare e sociale.

Aldo Capitini maturò la sua esperienza vegetariana e non violenta  attraverso lo studio e l’esempio di Gandhi, il liberatore pacifico dell’India dal giogo coloniale inglese. Capitini fu un accademico famoso e stimato ma allorché si oppose alla conquista dell’Etiopia da parte del governo di Benito Mussolini fu ostracizzato e messo in disparte. Purtroppo anche dopo la caduta del fascismo non fu riabilitato come sarebbe stato giusto (infatti l’Italia era caduta sotto l’influenza americana, che non è  propriamente una potenza pacifista).

Gandhi nella sua minuscola stanzetta dell’ashram da lui fondato teneva alle pareti solo due ritratti, quello di Giuseppe Mazzini e quello di San Francesco d’Assisi, che lui riteneva esempi ispirativi per la non violenza e per l’acume politico sul concetto  di libertà.

Vorrei ora spendere qualche parola sulla figura di Gandhi. Tanto per cominciare mi  sembra di capire dall’etimologia del nome che si tratti di una combinazione di “gana” e “dhian”. I Gana sono i custodi della verità assoluta, i difensori del monte Kailash  la dimora di Shiva (l’Assoluto) e Dhian  significa “meditazione”. Si potrebbe arguirne che il nome Gandhi  significhi “Colui che medita sulla difesa della Verità”. Ed infatti per Gandhi la “Verità” fu il primo comandamento e per essa egli sacrificò l’intera sua vita.  Ricordo tanti anni fa (ai primi dell’80) quando a Bombay potei assistere alla prima del film “Gandhi”, la sala era stracolma e tutti gli spettatori –me compreso- piangevano lacrime di commozione ma anche  di gioia  nell’assistere alla determinazione e santità di un uomo, piccolo e non violento,  assolutamente sincero e  verace nel suo perseguire l’ideale.

Paolo D’Arpini – Circolo vegetariano VV.TT.

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